Corriere di Bologna

Le emiliane e quel bicchiere in più

Il 19% delle donne beve alcol ogni giorno contro una media nazionale dell’11%

- Rimondi

Bevono alcolici tutti i giorni. E ne bevono sempre di più. Gli emiliano-romagnoli hanno un primato in fatto di consumo di vino, birra e super alcolici: lo dice il rapporto Istat sull’assunzione quotidiana di alcolici nel 2016. Che dà un dato di genere inatteso: le donne emiliane bevono molto di più rispetto alla media nazionale: il 19% contro l’11% in Italia. Ma non solo: il 4% degli emiliani consuma oltre mezzo litro di vino al giorno, l’1% in più rispetto al 2015.

In Emilia-Romagna il consumo giornalier­o di alcolici è in aumento, mentre in Italia ca la . Se co ndo u na r i ce rca dell’Istat l’anno scorso, lungo la via Emilia, la percentual­e di chi ha bevuto alcolici tutti i giorni è salita fino al 28,4% degli abitanti sopra gli undici anni, contro il 25,9% del 2015. Una percentual­e nettamente più elevata della media nazionale, in discesa al 21,4%.

Se si rapporta il campione alla popolazion­e, significa che in regione 1,13 milioni di persone nel 2016 hanno bevuto quotidiana­mente alcolici: per la maggior parte sono u o mi n i ( 7 4 4 mi l a ) , ma l e donne crescono di più. Sono 391 mila, 64 mila in più di quelle ipotizzate dall’Istat nel 2015. E s ono i l 18, 8% del l e emiliane, mentre le consumatri­ci quotidiane, in Italia, si fermano all’11,2%.

Per la sociologa dei consumi dell’Alma Mater Roberta Paltrinier­i, ci sono ragioni s oprat t ut to c ul t ur al i : « C’è stata un’evoluzione nei comportame­nti e negli stili di vita delle donne che le hanno avvicinate a modelli di tipo maschile». Per quanto particolar­mente marcato tra le donne, l’aumento nel consumo giornalier­o di alcolici riguarda entrambi i sessi. A influire sono elementi insieme storici, sociali ed economici: «È anche una questione di tradizioni, il consumo di alcolici è tradiziona­lmente diffuso in Emilia-Romagna – rileva Paltrinier­i —. E c’è anche un elemento determinan­te che è quello economico, qui abbiamo tenuto meglio rispetto alla crisi. Insomma, siamo più ricchi, edonisti e tradiziona­lmente orientati agli alcolici».

Poi incidono pure i costumi che cambiano: «A Bolog na, ri s pet to a l pas s a to , è molto più semplice comprare alcolici. È cambiato lo stile di vita dei giovani, c ’è una maggiore predisposi­zione al consumo».

Un fattore non secondario, i n u n te rr i to ri o c he c o nt a quattro atenei.Ci sono anche conseguenz­e negative: da noi il 19,3% della popolazion­e sopra gli 11 anni, cioè 774 mila persone, ha almeno un comportame­nto di consumo tra quelli che l’Istat definisce «a rischio». Gli uomini con consumi di questo tipo sono il 25,5%, più di un quarto della popolazion­e. Le donne sono, in proporzion­e, poco più della metà degli uomini. Ma crescono più rapidament­e: sono passate dall’11,3% al 13,7%. Il consumo rischioso più diffu- so si traduce nel consumo «eccedentar­io»: per un uomo significa bere più di due unità alcoliche al giorno, per una donna significa berne più di una. Complessiv­amente, sono 340 mila gli uomini e 234 mila le donne che bevono più di quanto dovrebbero.

Nel binge brinking, cioè nell’assunzione di almeno sei bicchieri di alcolici in una sola occasione, gli uomini si attestano alla media italiana scendendo all’11,1%. Anche le donne si sono accordate con la media: ma in questo caso, le emiliane che bevono almeno sei alcolici al giorno sono passate dal 3 al 3,7%. Percentual­i che sembrano piccole, ma che rappresent­ano 77 mila donne sul territorio.

«C’è uno stile di vita sbagliato che si sta diffondend­o, soprattutt­o tra le giovani», continua Paltrinier­i. Anche se il problema riguarda uomini e donne indistinta­mente: «Ci sono dei segnali di disagio e c’è una società che sta acquisendo sempre di più degli stili di vita sbagliati – è l’allarme della sociologa —-. Alcune regole che un tempo erano date per scontate ora vengono messe in discussion­e».

Un fatto che emerge anche da un altro dato che salta all’occhio, leggendo il rapporto dell’Istat: il 4% degli emiliani consuma oltre mezzo litro di vino al giorno. Nel 2015 era il 3 %. Ment re , c o mple ss i va - mente, il consumo di vino cala (al 58,8%) e cresce quello di birra (al 49,6%). Qui incidono la crisi e gli stili di vita: «La birra costa meno, quindi cresce la predisposi­zione nei suoi confronti — spiega la sociologa —. Ma poi cambiano anche gli stili di vita, si mangia di più fuori casa. E soprattutt­o in maniera diversa da quella tradiziona­le». Un fenomeno che, per Paltrinier­i, non avrà inversioni di tendenza: «Questo tipo di consumo riguarda soprattutt­o i giovani, è difficile pensare che abbiano un recupero economico. La birra andrà per la maggiore negli anni a venire».

Acquisto più semplice Rispetto al passato è più facile comprare alcolici e i giovani consumano di più Parità dei sessi C’è stata un’evoluzione nei comportame­nti delle donne che le ha avvicinate agli uomini

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