Corriere di Bologna

Ibc, la Finanza sente i vertici Furbetti convocati in Regione

Convocati in Regione sei «furbetti»: l’8 maggio saranno in commission­e d’inchiesta. Rebus sui controlli

- Corneo, Rotondi

Le prime lettere di contestazi­one per assenza ingiustifi­cata dal lavoro sono arrivate nei giorni scorsi a sei dipendenti nella sede dell’Ibc. Altre se ne aggiungera­nno da qui all’8 maggio, giorno fissato dalla commission­e di controllo della Regione per fare luce sul caso dei presunti assenteist­i filmati da Striscia. Intanto anche i pm continuano l’indagine: le Fiamme gialle hanno sentito l’ex presidente Angelo Varni, un’audizione finalizzat­a a capire quali fossero i controlli sulle presenze del personale all’interno dell’istituto di via Galliera.

Le prime lettere di contestazi­one per assenza ingiustifi­cata dal lavoro sono arrivate nei giorni scorsi a sei dipendenti direttamen­te nella sede dell’Ibc di via Galliera. Altre se ne aggiungera­nno da qui all’8 maggio, il giorno fissato dalla commission­e di controllo istituita dalla Regione per far luce sul caso dei presunti assenteist­i filmati dalle telecamere di Striscia la notizia. Per quella data i destinatar­i della convocazio­ne, che contiene norme di legge e determine regionali che prevedono anche il licenziame­nto senza preavviso nei casi più gravi, dovranno presentars­i in viale Aldo Moro con un avvocato, un rappresent­ante sindacale o, in alternativ­a, presentare una memoria con la propria linea difensiva rispetto alle contestazi­oni.

Domani, infine, potrebbero esserci novità dalla Regione sui dipendenti filmati nel secondo video del tg satirico, si parlava di tre o quattro persone oltre alle sette individuat­e nel primo video. L’identifica­zione al momento è avvenuta solo sulla base dei riconoscim­enti interni effettuati dai vertici dell’Istituto dei beni culturali. L’avvio dei pro ce di menti di sc i pl i nar i «servirà ad acquisire elementi per verificare la correttezz­a o meno dei comportame­nti dei dipendenti e l’esistenza di eventuali profili legati al decoro e al danno d’immagine dell’ente», aveva informato la Regione nei giorni scorsi. I di- pendenti finiti nell’occhio del ciclone daranno comunque battaglia e si giocherann­o la partita fino in fondo.

In parallelo all’indagine interna corre quella della magistratu­ra, che ha naturalmen­te tempi diversi. Il fascicolo per truffa aggravata ai danni della Regione è affidato alla pm Michela Guidi che attende gli esiti delle indagini della Guardia di Finanza. Gli investigat­ori hanno acquisito diverso materiale in via Galliera relativo all’organizzaz­ione del lavoro e ai «cartellini» di tutti i dipendenti. Ora si tratterà di identifica­re compiutame­nte quelli filmati dal telegiorna­le sa t i r i c o pe r muovere lo r o co n t e s t a z i o n i fo r mal i . L e fiamme gialle intanto hanno sentito come persona informata sui fatti Angelo Varni, l’ex presidente che si è dimesso dopo l’esplosione dello scandalo. Un’audizione finalizzat­a a capire quali fossero i controlli sulle presenze del personale all’interno dell’istituto di via Galliera. A quanto pare sarebbe emerso che all’Ibc non c’erano veri e propri protocolli specifici, né telecamere o altri strumenti per controllar­e gli accessi.

A quanto si apprende invece la linea difensiva che seguirà il direttore Alessandro Zucchini, che nei giorni seguiti alla bufera si è autosospes­o dalle attività di gestione e amministra­zione, va nel solco di indicazion­i precise su chi dovesse controllar­e l’organizzaz­ione del lavoro e quindi il rispetto delle regole da parte dei quasi cento dipendenti ( di s l ocati tr a vi a Galliera e la Regione) dell’Ibc. Secondo indiscrezi­oni sarebbero stati individuat­i dei referenti per tre distinti settori, ciascuno con un compito: uno per il settore amministra­tivo, uno per quello tecnico e uno per la comunicazi­one. Insomma, alcuni dipendenti sarebbero stati delegati dai vertici per svolgere una funzione di controllo, occorrerà capire se avessero dei compiti precisi, messi nero su bianco, riguardo al controllo dei propri colleghi, oppure se non c’era nulla di ufficiale ma solo una delega a voce. Un’ipotesi quest’ultima che non sarebbe spendibile in sede di commission­e disciplina­re di controllo. Al momento c ’è un unico dipendente nei cui confronti è stata immediatam­ente decisa la sospension­e dal servizio e dallo stipendio. Fu lui stesso ad ammettere d’essere uscito in orario di lavoro per portare a spasso il cane.

La difesa I dipendenti chiamati potranno presentars­i con un avvocato o un sindacalis­ta

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Nella bufera L’ingresso dell’Istituto regionale dei beni culturali di via Galliera

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