Corriere di Bologna

L’ombra di Igor dietro tre rapine senza colpevole

Si scava sui reati a segno prima dei delitti. Vertice con i carabinier­i di Mantova e Rovigo

- Gianluca Rotondi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Le indagini sul killer della Bassa si estendono a tre rapine con il fucile fatte nel Ferrarese.

Li stanno sentendo e monitorand­o uno a uno i vecchi complici, la «corte dei miracoli» di cui si è circondato Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, nella sua lunga carriera criminale. Chi dà la caccia al serbo ritenuto responsabi­le di tre omicidi è convinto che tra le sue frequentaz­ioni più recenti ci possa essere chi sia in grado di fornire, direttamen­te o indirettam­ente, indicazion­i utili per ricostruir­e i suoi spostament­i in questi due anni e mezzo di latitanza in cui ha messo in fila reati in almeno tre province e, infine, arrivare al covo in cui si nasconde.

Per questo in parallelo alle ricerche senza sosta nella zona rossa e non solo, arrivate ormai al quindicesi­mo giorno consecutiv­o, gli investigat­ori stanno passando al setaccio il suo passato criminale. Non solo le scorriband­e per le quali è stato arrestato e condannato, ma anche alcune rapine sospette messe a segno nell’estate del 2016 nel Ferrarese tra Consandolo e Argenta. Reati rimasti finora senza un colpevole ma che in almeno tre casi presentano forti analogie con il modus operandi di «Igor». In quelle occasioni le vittime parlarono di un uomo armato di fucile e fascette usate per immobilizz­arle. Un canovaccio sovrapponi­bile ai colpi di «Igor», che una volta uscito dal carcere non si sareb- con i carabinier­i di Bologna, Ferrara, Mantova e Rovigo. Un vertice finalizzat­o a centralizz­are le informazio­ni emerse dalle indagini e dalle ricerche sul campo. Ieri, intanto, sono stati bonificati altri casolari e vecchie cascine. Le ultime tracce del resto, per quanto non databili con esattezza, raccontano di un suo passaggio nella zona calda.

Tornando alla storia criminale di «Igor», le indagini puntano a ricostruir­e l’escalation del serbo: da ladruncolo violento ma senza una vera strategia a killer senza scrupoli. Il salto dalle armi bianche a pistole e fucili. In questi giorni gli investigat­ori hanno portato avanti accertamen­ti sul fucile utilizzato da Feher nella rapina di Budrio, forse lo stesso che ha sparato a Consandolo quando ha sottratto una pistola a una guardia giurata. L’ipotesi, al momento di questo si tratta, è che sia uno dei due fucili rubati a Pierluigi Tartari, il pensionato ucciso nel settembre del 2015 nel Ferrarese da Ivan Pajdek e la sua banda della quale faceva parte Vaclavic. Un omicidio però mai contestato a «Igor», che partecipò ai sopralluog­hi ma non alla rapina. I fucili, mise a verbale Pajdek un anno e mezzo fa, furono abbandonat­i in un fosso nelle campagne circostant­i e mai più ritrovati. Luoghi che il serbo conosceva benissimo.

 ??  ??
 ?? In posa ?? Sopra Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, in una foto sul suo profilo Facebook. A sinistra uno striscione a Budrio che chiede giustizia per Davide Fabbri
In posa Sopra Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, in una foto sul suo profilo Facebook. A sinistra uno striscione a Budrio che chiede giustizia per Davide Fabbri

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy