Incubo allergie Test, cure e anche vaccini
In regione circa 800.000 persone soffrono di questi disturbi Tutti i test per individuarne la causa. E i vaccini per evitarli
Il professor Nava Nei casi di allergie ben definite può essere molto utile vaccinarsi, mentre se si è pluri allergici non va bene
In primavera insieme ai fiori sbocciano anche puntuali starnuti, tosse e asma, i sintomi tipici dell’allergia stagionale. Un problema che in EmiliaRomagna colpisce l’8% delle circa 800mila persone che in regione soffrono di un qualche tipo di allergia.
Quest’anno poi, come afferma Stefano Nava, primario della Pneumologia e terapia intensiva respiratoria del policlinico Sant’Orsola, i problemi per chi soffre di allergia stagionale, sono iniziati prima. «La fioritura degli alberi in città è arrivata in anticipo di 15 giorni rispetto al calendario, inoltre — osserva il professore — è piovuto poco e le temperature sono state mediamente più elevate rispetto all’anno scorso».
I sintomi son ovari: si vada lla congiuntivite ai classici «raffreddori da fieno», fino ad arrivare all’asma bronchiale, quindi mancanza di fiato, tos- se stizzosa soprattutto la notte e, a volte, fischi espiratori. Questi sintomi si possono manifestare in modo acuto: «A contatto con le sostanze allergeniche, ad esempio con un polline al quale si è allergici. Oppure con la stagione può esserci una sensibilizzazione non acuta ma cronica che si manifesta con tosse stizzosa o la sensazione di costrizione al petto», spiega Nava.
Nel momento in cui questi problemi si presentano, ogni anno, se lo specialista lo consiglia, si possono fare dei test mirati. Ne esistono di due tipi: uno di primo livello che è cutaneo e consiste nel depositare sulla cute del braccio alcune sostanze allergeniche e registrare la reazione a distanza di minuti dall’ inoculazione. E uno di secondo livello, che contiene un dosaggio delle Ige, delle immunoglobuline specifiche per un allergene. Una volta individuato l’allerge- ne a cui si è sensibili si può passare alla cura che, dice l’esperto: «Dipende dal tipo di reazioni: se sono cutanee oltre alle pomate locali si possono prendere gli antistaminici per i quali serve la prescrizione medica». «Nel caso di manifestazioni di tipo respiratorio, nasali come la rinite, si possono usare gli spray al cortisone, che entrano per la minima parte nel sangue (meno del 5%) agendo a livello locale e sono necessari perché asma e rinite sono malattie infiammatorie».
E i vaccini? «Se si è plurisensibili il vaccino singolo non va bene, perché si rimane scoperti su altre allergie. Nei casi di allergie ben definite invece si può fare». Altri suggerimenti sono cercare di limitare la ventilazione: «Se sono allergico non vado ai giardini a fare jogging perché aumentando la mia ventilazione inalo più polline ». E non uscire dopo item- porali per evitare quella che gli studiosi chiamano «post thunderstorm asma»: «I temporali rompono gli allergeni, questi quando l’ asfalto si asciuga tornano a circolare nell’aria e se si esce proprio in quel momento si rischia di fare un aerosol di pollini». E poi anche la tecnologia può aiutare: «Ormai su tutti i siti metereologici c’è il calendario degli allergeni in cui giorno per giorno viene specificato il rischio e la copertura di allergeni in quei giorni».