Cinciarini già in palestra Esperienza e tiro da fuori, adesso la Fortitudo non ha più alibi
In questo campionato alla Fortitudo potrebbero restare da giocare fino a un massimo di 20 partite — 12 delle quali da vincere per andare in A — distribuite su un arco di tempo di 50 giorni. Si tratta di un segmento di stagione tutto sommato consistente anche sul piano numerico, che giustifica l’inserimento di un giocatore importante come Daniele Cinciarini all’ultimo minuto, a patto ovviamente di andare fino in fondo, ribaltando quindi il fattore campo avverso nelle prime tre serie.
Un cammino lungo e disseminato di ostacoli: se l’anno scorso percorrerlo fu un’impresa eroica, quest’anno resta un affare molto complicato, anche per una squadra a questo punto attrezzatissima. Che parte da quinta del suo girone ma con Cinciarini scala molte posizioni nell’elenco delle teoriche favorite dei playoff, ma che al tempo stesso avrà addosso più pressione di tutte. È una Kontatto che si gioca tutto nelle prossime settimane, perché in un modo o nell’altro ci si aspetta che ripeta la cavalcata della primavera 2016, perché sulla carta è indubbiamente forte, perché lo stesso Boniciolli per tutto l’anno non ha fatto che rimandare la resa dei conti ai playoff, le uniche partite che contano veramente.
A parte il caso di Petar Skansi messo in panchina al posto di Valerio Bianchini a stagione regolare già completata (era il 1998 e non finì benissimo…), nella storia della Fortitudo non ci sono precedenti di inserimenti fatti per i soli playoff. Il tempo per metabolizzare un passo così importante è ben poco, ma su questo fronte Boniciolli non appare preoccupato: «Daniele è un giocatore esperto ed un ragazzo intelligente, gli servirà pochissimo tempo per imparare i nostri giochi».
Ieri il giocatore pesarese ha fatto il suo primo allenamento al PalaDozza (nei ranghi è rientrato anche Alex Legion dopo il lieve infortunio della settimana scorsa), l’obiettivo è farlo arrivare pronto per gara 1 ad Agrigento, lunedì. Lavorando soprattutto su tecnica e tattica, perché la condizione atletica dovrebbe essere già buona. «Parliamo di un giocatore che pochi giorni fa in Serie A ha fatto vincere alla sua squadra la partita più importante della stagione» ricorda Boniciolli.
Roba di due settimane fa, quando Cinciarini faceva 16 punti in 22 minuti con 6/7 al tiro, guidando Caserta a una vittoria su Torino che virtualmente valeva la salvezza. Il Cincia ha sfiorato i 10 punti di media (56% da due, 39% da tre) in quella che è stata la sua undicesima stagione consecutiva di serie A, ma che potrebbe anche essere stata l’ultima, visto che ha firmato per la Fortitudo anche per il 2017/18, valutando per forza di cose anche la possibilità che il suo nuovo club l’anno prossimo sia ancora in A2.
Compiendo i 34 anni il 14 giugno, si tratta comunque di una svolta nella sua carriera, oltre che nelle scelte della Effe. Perché se in questi playoff «ci saranno titolari e riserve — come ha detto sempre Boniciolli — visto che chi finora ha avuto ampio spazio non lo ha saputo sfruttare» è impensabile che l’anno prossimo ci sia spazio dall’inizio per Cinciarini, Montano e una guardia americana.