Corriere di Bologna

Cinciarini già in palestra Esperienza e tiro da fuori, adesso la Fortitudo non ha più alibi

- Enrico Schiavina

In questo campionato alla Fortitudo potrebbero restare da giocare fino a un massimo di 20 partite — 12 delle quali da vincere per andare in A — distribuit­e su un arco di tempo di 50 giorni. Si tratta di un segmento di stagione tutto sommato consistent­e anche sul piano numerico, che giustifica l’inseriment­o di un giocatore importante come Daniele Cinciarini all’ultimo minuto, a patto ovviamente di andare fino in fondo, ribaltando quindi il fattore campo avverso nelle prime tre serie.

Un cammino lungo e disseminat­o di ostacoli: se l’anno scorso percorrerl­o fu un’impresa eroica, quest’anno resta un affare molto complicato, anche per una squadra a questo punto attrezzati­ssima. Che parte da quinta del suo girone ma con Cinciarini scala molte posizioni nell’elenco delle teoriche favorite dei playoff, ma che al tempo stesso avrà addosso più pressione di tutte. È una Kontatto che si gioca tutto nelle prossime settimane, perché in un modo o nell’altro ci si aspetta che ripeta la cavalcata della primavera 2016, perché sulla carta è indubbiame­nte forte, perché lo stesso Boniciolli per tutto l’anno non ha fatto che rimandare la resa dei conti ai playoff, le uniche partite che contano veramente.

A parte il caso di Petar Skansi messo in panchina al posto di Valerio Bianchini a stagione regolare già completata (era il 1998 e non finì benissimo…), nella storia della Fortitudo non ci sono precedenti di inseriment­i fatti per i soli playoff. Il tempo per metabolizz­are un passo così importante è ben poco, ma su questo fronte Boniciolli non appare preoccupat­o: «Daniele è un giocatore esperto ed un ragazzo intelligen­te, gli servirà pochissimo tempo per imparare i nostri giochi».

Ieri il giocatore pesarese ha fatto il suo primo allenament­o al PalaDozza (nei ranghi è rientrato anche Alex Legion dopo il lieve infortunio della settimana scorsa), l’obiettivo è farlo arrivare pronto per gara 1 ad Agrigento, lunedì. Lavorando soprattutt­o su tecnica e tattica, perché la condizione atletica dovrebbe essere già buona. «Parliamo di un giocatore che pochi giorni fa in Serie A ha fatto vincere alla sua squadra la partita più importante della stagione» ricorda Boniciolli.

Roba di due settimane fa, quando Cinciarini faceva 16 punti in 22 minuti con 6/7 al tiro, guidando Caserta a una vittoria su Torino che virtualmen­te valeva la salvezza. Il Cincia ha sfiorato i 10 punti di media (56% da due, 39% da tre) in quella che è stata la sua undicesima stagione consecutiv­a di serie A, ma che potrebbe anche essere stata l’ultima, visto che ha firmato per la Fortitudo anche per il 2017/18, valutando per forza di cose anche la possibilit­à che il suo nuovo club l’anno prossimo sia ancora in A2.

Compiendo i 34 anni il 14 giugno, si tratta comunque di una svolta nella sua carriera, oltre che nelle scelte della Effe. Perché se in questi playoff «ci saranno titolari e riserve — come ha detto sempre Boniciolli — visto che chi finora ha avuto ampio spazio non lo ha saputo sfruttare» è impensabil­e che l’anno prossimo ci sia spazio dall’inizio per Cinciarini, Montano e una guardia americana.

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