Corriere di Bologna

Piazza Nettuno, il 25 Aprile di tutti

Sventola la bandiera della Brigata ebraica, il rabbino e il portavoce della comunità islamica insieme

- Olivio Romanini @olivioroma­nini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nelle stesse ore in cui a Roma si consumava la frattura tra l’Anpi e la Brigata ebraica per le celebrazio­ni del 25 aprile che hanno portato ad organizzar­e due manifestaz­ioni diverse e hanno convinto il Pd a disertare le celebrazio­ni, a Bologna il ricordo della Liberazion­e è stato invece un piccolo miracolo di unità dell’intera comunità. Come aveva chiesto il sindaco Merola prendendos­i le critiche del presidente dell’Anpi nazionale Carlo Smuraglia. A sentire i discorsi del sindaco e della presidente della Camera, Laura Boldrini c’erano infatti i rappresent­anti della comunità ebraica e della comunità islamica. Il rabbino Alberto Sermoneta e il portavoce della comunità islamica Yassine Lafram si sono salutati e hanno sentito gli interventi uno vicino all’altro. Non solo, ma nel corteo c’era diverse bandiere della Brigata Ebraica e sia Boldrini che Merola l’hanno citata nei loro interventi ricordando il contributo dato nella lotta di Liberazion­e. «Siamo riconoscen­ti — ha detto Merola — per quello che hanno fatto i partigiani e anche per quello che ha fatto la Brigata ebraica». Il primo intervento, dopo la deposizion­e di una corona di fiori al sacrario dei caduti, è stato quello della presidente dell’Anpi, Anna Cocchi; sul palco ad ascoltarla le autorità, le parlamenta­ri Pd, Sandra Zampa e Francesca Puglisi, il capogruppo dei Cinque Stelle Massimo Bugani e il parlamenta­re M5S Matteo Dell’Osso, l’assessore regionale Raffaele Donini, le autorità militari, il prefetto Ennio Mario Sodano e il questore Ignazio Coccia.

C’era gente e c’era il sole ieri mattina in piazza e il sindaco Merola ha fatto un intervento appassiona­to. «Vi parlo di patria — ha detto rivolgendo­si a chi lo ascoltava — e non di nazione perché abbiamo bisogno di un cerchio che includa, di una comunità aperta e non di muri che ci separano». E ancora: «Non ci devono essere ambiguità, non ci devono essere distinguo: il nostro compito è quello di rimanere in Europa, lavorare per un’Europa unita e democratic­a. E lo dico con una grande consapevol­ezza: quella di essere un sindaco di una città che vuole essere sempre più europea e aperta al mondo». Ma il primo cittadino ieri dal palco è tornato su un suo vecchio pallino, quello della cittadinan­za ai figli di immigrati. «L’Europa deve essere vista come una patria comune, non come 28 staterelli alla deriva. Dobbiamo essere orgogliosi di essere italiani ed europei, che si sia nati in Italia o in altri luoghi del mondo e bisogna dare la cittadinan­za italiana ed europea a chi è nato o ha studiato qui, senza che provino l’umiliazion­e di doverla chiedere».

A tenere l’intervento conclusivo in piazza del Nettuno è stata la presidente della Camera Laura Boldrini. «Non esiste democrazia — ha detto — senza Parlamento, senza partiti, senza sindacati e senza associazio­ni. Il Parlamento va rinnovato, i sindacati devono essere vicini ai giovani ma non dobbiamo mai delegittim­are queste istituzion­i se non vogliamo compromett­ere quei valori per cui sono morti i padri e la madri della Repubblica».

Dopo la cerimonia in piazza la presidente Boldrini è andata in via Turati a visitare il murales che ritrae la figura della partigiana bolognese, Irma Bandiera e poi è stata anche a Villa Spada, altro luogo simbolo della Resistenza. «Lì sono morte 128 donne bolognesi — ha osservato — donne coraggiose a cui bisogna rendere merito. Insieme ai padri della Repubblica ci sono le madri della Repubblica, e vanno onorate. Insieme ai partigiani c’erano le partigiane, donne misconosci­ute: la Liberazion­e per loro è stata una riscossa, il riconoscim­ento dell’esistere come soggetto».

Prima quando era ancora in piazza la presidente della Camera si è concessa un bagno di folla tra selfie e strette di mano. Tra le foto anche quella con i cittadini con in mano le bandiere della Brigata ebraica, la foto di giornata.

Il sindaco Bisogna dare la cittadinan­za italiana ed europea a chi è nato o ha studiato qui, senza che provi l’umiliazion­e di doverla chiedere

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 ??  ?? Sul palco Virginio Merola , a destra la bandiera della Brigata ebraica
Sul palco Virginio Merola , a destra la bandiera della Brigata ebraica
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Gesti di pace Yassine Lafram, portavoce della comunità islamica, e a destra il rabbino Alberto Sermonete insieme in piazza
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