Piazza Nettuno, il 25 Aprile di tutti
Sventola la bandiera della Brigata ebraica, il rabbino e il portavoce della comunità islamica insieme
Nelle stesse ore in cui a Roma si consumava la frattura tra l’Anpi e la Brigata ebraica per le celebrazioni del 25 aprile che hanno portato ad organizzare due manifestazioni diverse e hanno convinto il Pd a disertare le celebrazioni, a Bologna il ricordo della Liberazione è stato invece un piccolo miracolo di unità dell’intera comunità. Come aveva chiesto il sindaco Merola prendendosi le critiche del presidente dell’Anpi nazionale Carlo Smuraglia. A sentire i discorsi del sindaco e della presidente della Camera, Laura Boldrini c’erano infatti i rappresentanti della comunità ebraica e della comunità islamica. Il rabbino Alberto Sermoneta e il portavoce della comunità islamica Yassine Lafram si sono salutati e hanno sentito gli interventi uno vicino all’altro. Non solo, ma nel corteo c’era diverse bandiere della Brigata Ebraica e sia Boldrini che Merola l’hanno citata nei loro interventi ricordando il contributo dato nella lotta di Liberazione. «Siamo riconoscenti — ha detto Merola — per quello che hanno fatto i partigiani e anche per quello che ha fatto la Brigata ebraica». Il primo intervento, dopo la deposizione di una corona di fiori al sacrario dei caduti, è stato quello della presidente dell’Anpi, Anna Cocchi; sul palco ad ascoltarla le autorità, le parlamentari Pd, Sandra Zampa e Francesca Puglisi, il capogruppo dei Cinque Stelle Massimo Bugani e il parlamentare M5S Matteo Dell’Osso, l’assessore regionale Raffaele Donini, le autorità militari, il prefetto Ennio Mario Sodano e il questore Ignazio Coccia.
C’era gente e c’era il sole ieri mattina in piazza e il sindaco Merola ha fatto un intervento appassionato. «Vi parlo di patria — ha detto rivolgendosi a chi lo ascoltava — e non di nazione perché abbiamo bisogno di un cerchio che includa, di una comunità aperta e non di muri che ci separano». E ancora: «Non ci devono essere ambiguità, non ci devono essere distinguo: il nostro compito è quello di rimanere in Europa, lavorare per un’Europa unita e democratica. E lo dico con una grande consapevolezza: quella di essere un sindaco di una città che vuole essere sempre più europea e aperta al mondo». Ma il primo cittadino ieri dal palco è tornato su un suo vecchio pallino, quello della cittadinanza ai figli di immigrati. «L’Europa deve essere vista come una patria comune, non come 28 staterelli alla deriva. Dobbiamo essere orgogliosi di essere italiani ed europei, che si sia nati in Italia o in altri luoghi del mondo e bisogna dare la cittadinanza italiana ed europea a chi è nato o ha studiato qui, senza che provino l’umiliazione di doverla chiedere».
A tenere l’intervento conclusivo in piazza del Nettuno è stata la presidente della Camera Laura Boldrini. «Non esiste democrazia — ha detto — senza Parlamento, senza partiti, senza sindacati e senza associazioni. Il Parlamento va rinnovato, i sindacati devono essere vicini ai giovani ma non dobbiamo mai delegittimare queste istituzioni se non vogliamo compromettere quei valori per cui sono morti i padri e la madri della Repubblica».
Dopo la cerimonia in piazza la presidente Boldrini è andata in via Turati a visitare il murales che ritrae la figura della partigiana bolognese, Irma Bandiera e poi è stata anche a Villa Spada, altro luogo simbolo della Resistenza. «Lì sono morte 128 donne bolognesi — ha osservato — donne coraggiose a cui bisogna rendere merito. Insieme ai padri della Repubblica ci sono le madri della Repubblica, e vanno onorate. Insieme ai partigiani c’erano le partigiane, donne misconosciute: la Liberazione per loro è stata una riscossa, il riconoscimento dell’esistere come soggetto».
Prima quando era ancora in piazza la presidente della Camera si è concessa un bagno di folla tra selfie e strette di mano. Tra le foto anche quella con i cittadini con in mano le bandiere della Brigata ebraica, la foto di giornata.
Il sindaco Bisogna dare la cittadinanza italiana ed europea a chi è nato o ha studiato qui, senza che provi l’umiliazione di doverla chiedere