Sicurezza in zona universitaria Bernardini chiama i palestrati «Difendiamo la nostra città»
Da tempo, l’ex consigliere comunale Manes Bernardini, fondatore della lista civica Insieme Bologna, insiste sull’emergenza sicurezza. Prima si è concentrato sulla Bolognina. Adesso il nuovo fronte è piazza Aldrovandi. E parlare di «fronte» è stavolta appropriato perché, dopo il pestaggio subito sabato scorso in via dell’Unione (a un tiro di schioppo da piazza Aldrovandi) da un 71enne che aveva invitato i suoi aggressori ad abbassare la voce, Bernardini sceglie di abbandonare ogni bon ton istituzionale e propone di passare alle vie di fatto.
Su Facebook, l’ex consigliere ha lanciato ieri un appello ai palestrati bolognesi invitandoli a presidiare assieme a lui piazza Aldrovandi e dintorni. Un appello esplicito come non mai: «Palestre bolognesi piene di baldanzosi giovani che sollevano quintali di ghisa per poi sfilare sui bagnasciuga della Romagna! Grande obiettivo! — scrive Bernardini — Fatevi anche un selfie. Tirate invece fuori le p... e andiamo in piazza Aldrovandi a fare un banchetto non stop 22-06! Io ci sono».
A voce, Bernardini chiarisce che la sua non è una provocazione, ma una proposta concreta: «Menare un anziano è l’azione più vile e spregevole che mi venga in mente, penso a mio padre che ha quell’età lì — dice Bernardini —. Io non voglio fare provocazioni, ma davvero chiamo a raccolta la città e ai bolognesi con un po’ di chili addosso: andiamo in piazza per dimostrare che non abbiamo paura. Ci vuole un moto d’orgoglio: non è solo allo stadio che si difende la città ma anche stando accanto ai residenti. Non possiamo fare finta che non accada niente, o amiamo questa città e lo dimostriamo con una partecipazione diretta o ce ne freghiamo e facciamo i leoni da tastiera».
Qualche ora prima dell’appello ai ragazzi delle palestre, Bernardini aveva lanciato, sempre sui social network, un appello altrettanto esplicito: «Chi tocca i nostri nonni avrà lo stesso trattamento». A seguire l’hashtag #orgogliobolognese. E poi ancora: «Abbiamo liberato un Paese dai tedeschi e non riusciamo a liberare un pezzo di città dai balordi che pestano a sangue anche i nostri anziani. Siamo anche questo, ricordiamocelo!».
L’ex consigliere racconta di avere ricevuto in privato «decine di adesioni»: «Adesso si tratta solo di scegliere un giorno adatto». In pubblico, sulla sua bacheca, qualcuno si è detto pronto ad affiancarlo: «Non sono giovane e neanche palestrato ma ci sono», scrive Andrea Spettoli. Altri dubitano invece del buon esito dell’appello: «La tua richiesta è utopia...piu comodo gonfiarsi i muscoli che il cervello», dice Barbara Digiacomantonio. «A Bologna per prendere ed arrestare un delinquente, bisogna che incautamente lasci l’auto in divieto di sosta», ironizza Silvia Gambini.
Il pestaggio del 71enne, un ex docente delle Aldini ricoverato con una prognosi di 30 giorni, ferite al volto e tre costole rotte, continua inevitabilmente a tenere banco. L’altro giorno l’anziano è stato visitato in ospedale dall’assessore comunale alla Sicurezza Riccardo Malagoli. Malagoli non ha voluto riferire i particolari del colloquio ma ha detto: «Quello che ci siamo detti resta tra me e lui. Io sono andato a trovarlo come rappresentante dell’amministrazione». Malagoli si mostra però fatalista sulla possibilità che episodi del genere non si verifichino più: «L’impegno dell’amministrazione c’è. Purtroppo non tutte le cose si possono evitare».
Mi appello ai bolognesi con un po’ di chili addosso: andiamo in piazza a dimostrare che non abbiamo paura