Il 2 agosto senza indennizzi, l’M5S: «Pronti a contestare» Ed è subito duello con i Dem
Il nodo risarcimenti. Critelli: «No a strumentalizzazioni politiche»
Mancano più di due mesi al 37esimo anniversario della strage della stazione di Bologna e il mancato inserimento nella manovra economica dei benefici previdenziali e dei risarcimenti per le vittime si trasforma in un caso politico che rischia di andare avanti fino alla ricorrenza. Due giorni fa il presidente dell’associazione famigliari delle vittime, Paolo Bolognesi, ha espresso tutta la sua delusione per il non rispetto degli impegni da parte del governo ed è arrivato a dire che, in mancanza di fatti nuovi, è sgradita la presenza dei ministri il prossimo 2 agosto a Bologna.
Ieri però il capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Massimo Bugani ha alzato il tiro. «Sono consigliere comunale dal 2011 — ha detto — ed è da allora che ogni anno vedo buffoni e ciarlatani il 2 agosto seduti accanto a Paolo Bolognesi. Ogni anno arrivano qui mandati dal governo e promettono risarcimenti ai famigliari delle vittime e si prendono gli applausi, le prime pagine e le aperture dei Tg e poi se ne vanno nel loro manto di crudele ipocrisia». E ancora: «Fino ad oggi — incalza Bugani — abbiamo rispettato il presidente dell’associazione famigliari delle vittime ma il prossimo 2 agosto non accetteremo l’ennesima presa per i fondelli e non staremo in silenzio». Una litote quella utilizzata da Bugani che dunque, come titolavano ieri le agenzie, lascia presagire possibili contestazioni dei Cinque Stelle alla manifestazione del 2 agosto. Un gesto di sfida visto che nei 37 anni di commemorazioni i fischi e le contestazioni sono state una costante ma raramente sono arrivate da esponenti delle istituzioni. Ed è per questo il motivo che le parole di Bugani hanno convinto a replicare il segretario del Pd, Francesco Critelli: «Invito Massimo Bugani — ha detto il leader dei Democratici — a rispettare il 2 agosto, la cui ferita fa ancora male alla città di Bologna, quella per tutti i bolognesi è la giornata della compostezza». E ancora: «Bisogna invece lavorare in silenzio fino all’ultimo giorno perché il tema posto da Paolo Bolognesi è un tema vero e bisogna riuscire a superare tutte le difficoltà che ci sono, bisogna provare a lavorare in silenzio fino all’ultimo giorno per trovare una soluzione. Arrivare addirittura ad annunciare una contestazione sembra invece più una strumentalizzazione politica, meglio lavorare per raggiungere l’obiettivo».
Per capire se questa resterà una polemica politica di inizio estate o se siamo di fronte ad un fatto politico nuovo con la rottura del fronte bipartisan che almeno sul ricordo degli 85 morti e 200 feriti della strage della stazione ha finora sempre tenuto, bisognerà aspettare le proprie settimane. Se le richieste dell’associazione dei famigliari non fossero soddisfatte il rischio di rompere quel fronte c’è anche se un conto è parlare e un conto è organizzare una contestazione in una piazza che fa tremare le gambe a tutti.
Le parole di Bugani non sono passate inosservate nelle file del Pd e anche il capogruppo in Comune, Claudio Mazzanti, ha contrattaccato con meno diplomazia del segretario: «Bugani parla di buffoni e se ne intende visto che il suo movimento è guidato dal re dei buffoni e dei giullari che li comanda a bacchetta. Il tema di cui si parla è un tema vero che va risolto anche se non bisogna mai dimenticare che le difficoltà esistono e che non sono mai state negate dal governo». Però, chiude il ragionamento Mazzanti, «Bugani ha un ruolo istituzionale e non so se riesce a capire che questo gli dovrebbe impedire di fare a sua volta buffonate».
Nei giorni scorsi ha espresso il suo rammarico per il mancato accordo tra l’associazione dei famigliari delle vittime e il governo anche il presidente del Senato, Pietro Grasso, che si è adoperato per fare avvicinare le parti.
Da via Rivani «Bisogna lavorare fino all’ultimo giorno in silenzio per trovare una soluzione» Bugani È dal 2011 che vedo buffoni e ciarlatani promettere risarcimenti Rammarico in Senato Il presidente, Pietro Grasso, si è lamentato del mancato accordo sui risarcimenti Mazzanti Ha un ruolo istituzionale dovrebbe evitare di fare buffonate