Rifiuti e scarti sono un business Ecco il portale per venderli
La piattaforma Sfridoo collega le aziende interessate a smaltire i materiali
Ciò che per un’azienda è uno scarto di produzione o un avanzo di magazzino, può diventare la materia prima di un’altra ditta. Basta entrare in contatto. Su questo lavora una start up bolognese, con un portale che diventerà operativo nelle prossime settimane: servirà alle ditte di disfarsi degli scarti e delle giacenze, trovandone altre che smaltiscano i rifiuti riciclabili o che vogliano acquistare il materiale per usarlo nella loro produzione. I fondatori sono tre architetti di 29 anni (Marco Battaglia, Mario Lazzaroni e Andrea Cavagna), che per la loro creatura hanno scelto un nome evocativo: Sfridoo, da «sfrido», il residuo della lavorazione dei materiali.
«L’idea mi è venuta a casa, guardando lavorare mio padre marmista – racconta l’ad, il bolognese Marco Battaglia -. Gli avanzi della lavorazione sono un problema: finiscono in magazzino, portano via spazio e costano, perché bisogna pagarci le imposte». Inizialmente sul portale saranno scambiati la materia prima seconda (quella derivata dal riciclaggio negli impianti di smaltimento) e gli avanzi di magazzino. Nel primo caso, il sito servirà a mettere in contatto chi deve liberarsi di rifiuti riciclabili con una ditta disposta a smaltirli, oltre che a informare le aziende interessate sulla possibilità di acquistare la materia prima riciclata. Per quanto riguarda le rimanenze di magazzino, acquirente e venditore potranno accordarsi su modalità e prezzo di vendita. Come nei siti di affitti e vendite immobiliari, le aziende venditrici caricheranno le foto del materiale di cui si vogliono disfare. Il ricavo della startup arriva sotto forma di percentuale su ogni scambio e dalla figura dell’utente premium: un’azienda che, pagando, avrà alcuni servizi in più. Una possibilità per le imprese più grandi: «I piccoli possono limitarsi ad annunci normali, per esempio scrivere che sono rimaste cinque lastre di alluminio postandone una foto sul sito – è il ragionamento di Battaglia -. Ma se sono una grossa azienda e ogni anno produco qualche tonnellata di rifiuti, non ha senso fare un annuncio ogni volta. Queste aziende con l’account premium potranno pubblicare un “bando”, facendo accordi che valgano per periodi più lunghi».
La sede operativa è temporaneamente a Firenze, dove la startup ha trovato un programma di accelerazione, ma la sede legale resta a Bologna e inizialmente le imprese coinvolte saranno emiliane: «Qui è molto alta la concentrazione delle pmi, che sono il nostro target», spiega Battaglia. L’obiettivo nel primo anno è aggregarne intorno alla piattaforma 800. Ma per farlo bisogna consumare le suole delle scarpe: «Vogliamo fare un vero e proprio porta a porta, far capire alle aziende che entrare in questa piattaforma conviene perché su una piazza digitale, che le mette in contatto tra di loro, è più facile capire qual è la soluzione migliore per i propri scarti».