RAZIONALITÀ E FANTASIA
Due figure mitologiche, la principessa fenicia Europa e la greca Asia, desiderano riabbracciarsi. Ed Eurasia pare risorgere grazie a «Una cintura, una via», l’infrastruttura della rinnovata Via della seta che per mare e per terra collegherà i due continenti, includerà l’Africa e tutte le altre nazioni disponibili.
Rivelato già nel 2013 il progetto d’integrazione euroasiatica, il presidente cinese Xi Jinping ha dato prova di un’ambizione oltremisura: «Una cintura, una via» è più che un programma infrastrutturale, è una visione geostrategica proiettata sul futuro. Ne sono coinvolte le idee ancor prima dei traffici commerciali. Da un capo la produzione di seta originata in Cina nell’età neolitica e diffusasi poi oltre confine; dall’altro, le macchine e gli strumenti per la fresatura dei fili perfezionati a Bologna nel Duecento. È questo il filo (di seta) che lega la Cina a Bologna, l’oggetto portafortuna da coltivare per essere protagonisti nello scenario eurasiatico. Al nostro fianco, la comunità cinese insediatasi in città negli anni Trenta del secolo scorso, una delle prime «Chinatown» italiane.
Bologna potrà perciò essere più e meglio connessa al resto del mondo, trovandosi così in grado di esercitare una maggiore forza d’attrazione sugli investitori e sui talenti scientifici e imprenditoriali. Una forza con due volti. C’è quello dei progettisti, agenti razionali che offrono alla comunità internazionale le loro proposte dotate di accurati calcoli economici. E c’è il volto dei visionari romantici, i cui valori incommensurabili (passioni, sogni, paranoie) contribuiscono a modellare il futuro. Le trame intrecciate dalla rinnovata Via della seta sono foriere di novità, scelte creative e gradi di libertà tali che le aspettative economiche non sono riconducibili solo alla ragione, ma non poco dipendono da decisioni fondate sul come s’immagina il futuro.
Lo scenario prefigurato da Xi Jinping è caratterizzato tanto dalla logica quanto dalla suggestività. «Una cintura, una via» è dunque il terreno ideale d’incontro tra il potere dei numeri e la forza dell’immaginazione, tra la precisione dell’uomo economico e l’imperfezione dell’uomo romanticamente immaginativo. Razionalità e fantasia: è questo il pluralismo della visione del presidente cinese da coltivare per avere successo lungo le nuove rotte marittime e terrestri.