G7, forfait Usa ma arriva Gentiloni Galletti: «L’agenda non cambia»
Lo strappo con gli accordi di Parigi blocca il ministro Usa. In forse anche l’inglese, per il voto
Doveva essere un G7. Sarà invece, molto probabilmente, un G5. Dal summit bolognese sul clima previsto l’11 e 12 giugno resteranno fuori i ministri di Usa (dopo lo strappo di Trump) e Gran Bretagna (dove si vota l’8 giugno).
A sorpresa, potrebbe però arrivare il premier Paolo gentiloni. Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti è convinto che la portata dell’evento rimarrà invariata: «L’agenda del G7 non cambia — ha detto Galletti — Così come non cambia la politica ambientale dell’Italia e dell’Europa e di tutti gli altri Paesi che hanno sottoscritto gli accordi di Parigi».
Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti non vuole sentire parlare di un evento dimezzato. Ma le ultime giravolte hanno trasformato l’atteso G7 dell’Ambiente — in programma a Bologna l’11 e 12 giugno — in un G5. La decisione del presidente Usa Donald Trump di portare il suo Paese fuori dagli accordi sul clima di Parigi, dovrebbe comportare il forfait di Scott Pruitt, direttore dell’Agenzia americana per la protezione dell’ambiente. Mentre le elezioni in Gran Bretagna fissate l’8 giugno, con la premier Theresa May in cerca di una difficile riconferma, decreteranno verosimilmente il ritiro dal summit bolognese della ministra inglese Andrea Leadsom. Potrebbe invece arrivare, a sorpresa, da Roma, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Una presenza non prevista, la sua, accreditata da alcuni rumors dell’ultima ora, che servirebbe a sottolineare l’importanza che il governo italiano attribuisce ai nodi climatici, dopo la decisione degli Usa di abbandonare il patto di Parigi.
Galletti, che da bolognese doc si è speso in prima persona per portare il summit dei ministri sotto le Due Torri, è convinto che la portata dell’evento non sarà intaccato dallo strappo di Trump. Anzi. «L’agenda del G7 non cambia», ha detto ieri Galletti, interpellato dopo le celebrazioni per il 2 giugno. «Così come non cambia la politica ambientale dell’Italia e dell’Europa e di tutti gli altri paesi che hanno sottoscritto gli accordi di Parigi». Il ministro ha poi aggiunto: «Continueremo sulla strada della decarbonizzazione e della lotta ai cambiamenti climatici. Questa strada intrapresa rimarrà tale, anzi il nostro sforzo sarà ancora più virtuoso di prima».
Galletti ha spiegato che investire sull’economia green e sulle energie rinnovabili non è solo una buona pratica ma può essere un incentivo per la viotalità delle imprese: «Oggi puntare sulle energie rinnovabili esull’ effi ci ent amento energetico non vuol dire solo fare politica ambientale ma anche fare politica economica — ha detto — Le aziende che investono in queste pratiche saranno più competitive nella quarta rivoluzione industriale, guadagneranno di più e faranno gli interessi dei propri azionisti. Io credo che il mondo imprenditoriale americano non seguirà Trump perché ha già capito queste cose».
Insomma, per Galletti, la rottura annunciata da Trump non guasterà la festa del G7: «È una sfida — ha detto il ministro — Sei Paesi su sette confermeranno proprio a Bologna la volontà di andare avanti e io guardo questo: l’impegno di tutto il mondo a ritenere ancora valido l’accordo di Parigi e a perseguirlo con maggiore tenacia».
Di sicuro, il forfait dei ministri di Usa e Gran Bretagna non sposterà di una virgola le corpose misure di sicurezza già disposte. Gli ospiti internazionali saranno alloggiati al Savoia Hotel Regency, al Pilastro, dove si terranno anche i lavori della due giorni. Un luogo a distanza di sicurezza dal centro storico, scelto per depotenziare le contestazioni annunciate da parte di movimenti e collettivi. Solo la cena di gala di domenica 11 si terrà a Palazzo Re Enzo, in pieno centro.
Il G7 porterà in città anche una serie di eventi collaterali: incontri, esposizioni, iniziative benefiche animeranno la città. Si inizierà lunedì prossimo con l’inaugurazione dell’Atomium bolognese: una statua di 11 metri costruita con tubi di alluminio e ricoperta di tappi e lattine che sarà inaugurata in piazza XX settembre. Si tratta di una riproduzione dell’Atomium di Bruxelles: il monumento futuristico alto 102 metri, simbolo europeo della cooperazione fra i popoli e delle nuove frontiere delle ricerca scientifica. Il programma proseguirà martedì al cinema Odeon dove si terrà un incontro con gli interventi di accademici e giornalisti, seguito dalla proiezione del documentario «This changes everything», di Avi Lewis, ispirato all’omonimo libro di Naomi Klein. Mercoledì a palazzo Malvezzi si terrà e il primo forum nazionale sull’economia circolare, aperto dall’economista inglese Kate Raworth. Giovedì sarà invece il giorno della Carta di Bologna per l’ambiente: il protocollo promosso dalla Città metropolitana che sarà sottoscritto dai sindaci metropolitani alla Rocchetta Mattei, a Grizzana Morandi.
Galletti L’agenda non cambia, come non cambia la politica ambientale dell’Italia e dell’Europa