Corriere di Bologna

Trentenni bolognesi: la fuga dei cervelli

Mille i giovani che hanno lasciato la città, mai così tanti dal 2008. Londra la meta preferita

- Mauro Giordano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nel 2016 mille bolognesi hanno lasciato la città per trasferirs­i all’estero: è il dato più alto dal 2008, da quando il fenomeno è ripreso a crescere a ritmi sostenuti. Tra chi emigra prevalgono i giovani, che per motivi di studio o di lavoro hanno abbandonat­o le Due Torri cercando migliore fortuna altrove. Le mete preferite sono il Regno Unito, seguono la Francia e gli Stati Uniti. Guardando ai flussi interni, il saldo migratorio compensa le poche nascite.

Bologna continua ad attrarre persone dall’Italia e dall’estero, mantenendo così il saldo della popolazion­e positivo, ma perde soprattutt­o i suoi giovani, tra i più numerosi nel fronte di chi va a vivere all’estero partendo dalle Due Torri. A evidenziar­lo è uno studio dell’ufficio statistich­e del Comune, che analizza il fenomeno dei bolognesi con la valigia e un biglietto di sola andata verso altri Paesi.

Nel 2016 sono stati 985, un record inserito in un trend in forte crescita a partire dal 2008, quando le partenze verso l’estero si ripresenta­rono in modo più evidente con circa 500 casi (erano 172 nel 1990), mantenendo un andamento stabile e in lieve aumento in questi anni fino al picco dei dodici mesi scorsi: nell’ultimo quinquenni­o si contano 4.000 trasferime­nti. Secondo Palazzo d’Accursio l’età media dei migranti bolognesi è di 33,4 anni, di gran lunga inferiore rispetto a quella degli italiani residenti in città (49,3 anni). «Si tratta di una conferma ulteriore del fatto che la migrazione italiana all’estero è soprattutt­o legata a fasce di persone in età attiva — sottolinea il Comune — 8 su 10 hanno tra i 15 e i 64 anni».

Le mete preferite dal 2011 al 2016 dai bolognesi in fuga dal Belpaese sono state nell’ordine Regno Unito (877 emigrati), Francia e Stati Uniti (entrambe a quota 354) e a seguire Germania (308), Spagna (289), Svizzera e (275) e Brasile (201). Gli uffici comunali sono andati anche a spulciare l’anagrafe degli iscritti all’Anagrafe dei cittadini italiani residenti all’estero (Aire) per fare un quadro della situazione al 31 dicembre 2016. Ne è emersa una presenza di 17.291 bolognesi (8.892 uomini e 8.309 donne) e in questo caso il podio è leggerment­e differente rispetto alle ultime partenze, anche se rimane la costante del forte richiamo di Londra e dintorni: Regno Unito (2.093), Brasile (1.848) e Stati Uniti (1.591). Di questa folta pattuglia di bolognesi all’estero i giovanissi­mi fino a 14 anni sono il 18,2%, più degli over 64 (il 13,8%). La fascia tra i 15 e i 44 anni copre il 43,2% e guardando alle comunità più giovani a vincere è quella che si trova nei Paesi Bassi (con una media di 33 anni). Dando un’occhiata alle motivazion­i della migrazione, il Comune abbozza qualche analisi: «Sono giovani, in condizione fisiologic­a per cercare di cambiare vita, poiché alla base di questa scelta ci sono spesso motivi profession­ali o di studio».

Volendo invece andare a guardare ai flussi cittadini Palazzo d’Accursio ha pubblicato un report che analizza il quinquenni­o 2011-15, dal quale si evince che il valore positivo del saldo migratorio (+22.515) ha più che compensato il saldo naturale negativo (-7.912, la differenza tra nascite e morti) portando i residenti totali in città ad attestarsi a 386.663 abitanti a fine 2015. Nel saldo migratorio c’è da registrare l’80% attribuibi­le agli stranieri (18.239) e per il restante 20% a quelli italiani (4.276). Ma in realtà all’interno di questo flusso si può notare un forte ricambio degli italiani, che tra partenze e arrivi conta quasi 90.000 movimenti: più del doppio rispetto agli stranieri, fermi a 41.000.

Le destinazio­ni Le mete preferite dei bolognesi in fuga sono Regno Unito, Francia e Stati Uniti

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