Corriere di Bologna

Puccini, ecco gli inediti ora incisi da Tamminga

L’organista olandese che lavora a San Colombano ha registrato venti pezzi brevi

- di Alessandro Taverna

«Mio padre mi accompagna­va spesso con sé quando saliva a provare l’organo della cattedrale, e anche in casa mi portava davanti alla tastiera. Ma siccome io non ero pronto a toccare i tasti, egli vi metteva sopra delle monetine di rame. E io subito a correre con le manine e raccoglier­le, e intanto le dita battevano sulla tastiera, e l’organo emetteva i suoni, e io senza saperlo cominciavo a prendervi confidenza e a suonare…». Il padre in questione era un organista di Lucca e si chiamava Michele Puccini. Il figlio che evoca l’episodio era organista anche lui e forse avrebbe potuto continuare ad esercitare il mestiere da oltre due secoli professato da tanti membri della famiglia. Il figlio si chiamava Giacomo e in breve avrebbe reso sbiadito il ricordo di tutti quei musicisti che portavano il suo stesso cognome. Sbiadito era fino a poco tempo fa anche il ricordo dell’apprendist­ato dell’autore di Tosca e Turandot, organista itinerante da chiesa in chiesa della Toscana. Che le melodie scelte per accompagna­re la messa fossero cavate dalle opere allora in voga non deve meraviglia­re: era pratica ancora costante alla fine dell’Ottocento. Pare che il giovanissi­mo Puccini indulgesse nei ritmi di valzer. La sorpresa sta invece nella recente scoperta di una ventina di pezzi brevi composti da Puccini di cui Liuwe Tamminga ha dato un assaggio per la stagione musicale di San Colombano e di cui l’organista ha inciso una significat­iva selezione: «Puccolloca­ti cini, Organ Work» edito da Passacaill­e. All’origine del recupero la tenacia dimostrata da Gabriella Biagi Ravenni nell’inseguire antiche tracce d’archivio e nuovi cataloghi d’aste Il fortunoso ripescaggi­o dei ventuno inediti per organo è in fondo la riprova della precarietà con cui si è obbligati a fare i conti studiando Puccini, come dimostrano la sparizione di importanti autografi e la pubblicazi­one di un epistolari­o con lettere tagliuzzat­e dai frequenti omissis. Per registrare gli inediti Tamminga si è valso di tre strumenti storici in tre chiese di Lucca e dintorni. Nel disco le marce con cui si chiudeva abitualmen­te la liturgia della messa si mescolano a sonate che mal dissimulan­o languidi incedere di danze. Certo, il tempo di Sesso, Sangue e Sadismo — che Cesare Garboli riconoscev­a come elementi essenziali nella drammaturg­ia pucciniana — sono di là a venire. Eppure qualcosa si prepara nel giovane organista bravissimo, a detta dei testimoni, «a far palpitare le monache».

La riflession­e Il ripescaggi­o dei brani per organo è riprova della precarietà legata agli studi pucciniani

 ??  ??
 ??  ?? Solista Liuwe Tamminga
Solista Liuwe Tamminga

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy