La task force «Centro sicuro»
Iniziativa del questore: volanti e agenti in borghese nelle zone della movida tutta l’estate
Una task force nelle zone della movida, contro spaccio, scippi e rapine. È l’operazione «Centro sicuro» lanciata dal questore Coccia. Ogni notte agenti in divisa e borghese pattuglieranno le zone calde.
Intanto Merola attacca chi critica il Guasto Village. «Prima di andare sui giornali bisognerebbe decidere se si preferiscono spaccio e caos a coraggiose iniziative».
Mentre impazzano le polemiche sulla movida fracassona e lo spaccio in zona universitaria e centro storico, la Questura avvia una task force per combattere lo smercio di droga sotto i portici e i reati predatori. Si chiama «Centro sicuro» il progetto sperimentale, voluto dal questore Ignazio Coccia e avviato da appena una settimana tra le strade del centro. Piazza Verdi, soprattutto, ma anche piazza San Francesco, Montagnola e tutte le zone del centro dove alla movida si accompagnano fenomeni di illegalità, dallo spaccio a scippi e borseggi.
Una decina di uomini ogni sera, in una fascia che va dal tardo pomeriggio fino al termine delle ore più calde della movida, si muovono in aggiunta ai normali servizi di controllo del territorio. L’obiettivo è rispondere ai problemi del centro storico con una formula sprimentale che mira a far collaborare agenti appartenenti a uffici diversi, quindi con professionalità diverse, ma in modo da dare una risposta sinergica ai reati.
Il gruppo di lavoro è composto dagli uomini delle Volanti, della Squadra mobile e del commissariato Bolognina San Francesco, che lavorano gomito a gomito per rispondere in maniera più efficace agli annosi problemi della zona universitaria e in generale delle piazze più frequentate del centro storico, riesplosi con la movida estiva. Niente di nuovo sotto il cielo, ma un incremento dei servizi di controllo del territorio con una strategia più mirata ai problemi.
Lotta alla droga e allo spaccio, dunque, ma anche a furti, spaccate e risse, sfruttando la conoscenza del territorio degli agenti in servizio nel commissariato, la professionalità dei poliziotti delle Volanti e il fiuto di quelli in borghese della Squadra mobile. Il progetto è partito da appena una settimana e la Questura attende i primi risultati per fare un bilancio e decidere se estenderlo a regime per tutta l’estate. Di certo si attende anche che passi la prossima settimana, troppo impegnativa dal punto di vista dell’ordine pubblico e della sicurezza per il G7, per destinare anche con regolarità gli agenti al progetto.
Una ricetta per rispondere a criticità che esistono da sempre, ma che nelle ultime settimane tornano ad angosciare i residenti, da piazza San Francesco a piazza Verdi. Qui il Comune ha appena presentato il Guasto Village, la formula che nelle intenzioni dell’amministrazione dovrebbe limitare il degrado della zona universitaria, ma che ha bisogno anche di controlli mirati alla prevenzione per non rischiare che un maggiore afflusso di persone possa creare nuovi problemi. Poi nella mappa della task force c’è piazza San Francesco, dove, anche se le criticità riguardano più problemi di degrado urbano che di illegalità, le centinaia di ragazzi che si affollano nel week end richiamano anche pusher e microcriminalità. Infine la Montagnola e tutte le zone più «calde» per lo spaccio.
Il progetto «Centro sicuro» si è conquistato anche il favore dei sindacati di polizia. «Un plauso – scrive il Siulp – va alle misure messe in campo dal questore per contrastare la criminalità predatoria e lo spaccio di droga: un gruppo di agenti ad hoc per rendere più incisiva l’attività di prevenzione e repressione di quei fenomeni». Lo stesso sindacato, però, alla vigilia della settimana di eventi che apriranno il G7, lamenta «le misure di prevenzione pressoché inesistenti messe in campo in stazione». «Se i livelli di sicurezza nello scalo ferroviario — scrive il Siulp — continuano ad essere buoni, lo si deve esclusivamente alla professionalità dei singoli poliziotti». Le lamentele riguardano soprattutto «la dotazione strumentale non all’altezza della situazione». Gli agenti chiedono scanner, giubbotti antiproiettili sottocamicia, il collegamento radio nella stazione Av, ancora inesistente, e lo «spide», dispositivo in uso alla Scientifica che serve all’dentificazione tramite le impronte digitali.
Piazza Verdi, prima di tutto, ma anche piazza San Francesco e Montagnola Il sindacato plaude all’iniziativa di Coccia ma chiede più sicurezza per il G7