Corriere di Bologna

Di Caprio e gli altri Anche il cinema ha i suoi giorni green

Una rassegna sul Crescenton­e e al Lumière

- Roy Menarini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nel giugno bolognese più festivalie­ro di sempre (appena congedato Asian Film Festival, in arrivo Biografilm e Cinema Ritrovato), trova spazio quest’anno anche una rassegna dedicata ai temi ecologici, in occasione del G7 Ambiente di Bologna. Sono ben dieci i giorni di proiezione, che si snoderanno tra il Cinema Lumière della Cineteca di Bologna e Piazza Maggiore (alla sera), dove il grande schermo sul Crescenton­e anticipa ulteriorme­nte il suo esordio. «Prima della tempesta: il cinema e la Terra», questo il titolo del cartellone, comincia domani alle 18, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che introdurrà la proiezione della versione restaurata di «Moana with Sound». Con questo documentar­io, si giustifica anche la parentela diretta con il cinema, non scontata nel caso di grandi temi civili (che a volte usano l’audiovisiv­o come un puro megafono, senza mezza idea comunicati­va e poetica in testa). Invece il film della famiglia Flaherty rappresent­a una perfetta avventura cinefila: nel 1923, dopo aver girato Nanuk l’eschimese, il grande Robert J.

Flaherty viaggiò con la moglie Frances e i figli nei mari del Sud per filmare gli usi e costumi dei samoani, prima che la modernità alterasse per sempre il loro stile di vita. Passano 50 anni e la figlia Monica ritorna negli stessi luoghi per registrare suoni, dialoghi e canzoni folclorist­iche da sincronizz­are con le immagini del padre. Non serve aggiungere altro per comprender­e la posta in gioco — antropolog­ica, cinematogr­afica, affettiva. Il Ministro Galletti sarà di nuovo presente giovedì 8 giugno, in occasione della proiezione in Piazza Maggiore di uno dei titoli principali, «Before the Flood» di Fisher Stevens. Si tratta di un documentar­io fortemente voluto da Leonardo DiCaprio, protagonis­ta e produttore. Come ambasciato­re della pace per le Nazioni Unite, l’attore preferito da Martin Scorsese racconta i suoi viaggi attraverso il pianeta e gli effetti del cambiament­o climatico globale, incontrand­o leader politici per sollecitar­li all’azione.

Inutile chiedersi, un anno dopo la realizzazi­one del film, che cosa starà pensando delle scelte di Donald Trump. A confermare che la relazione tra ambiente e cinema non è peregrina, ci pensa il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli, che ricorda come la Settima Arte sia un po’ il termometro del pianeta: «Osservare — attraverso 120 anni di cinema — non solo come sia cambiato il pianeta, ma come siano cambiati gli sguardi sul pianeta, sguardi che gli uomini (con la macchina da presa) hanno rivolto nel tempo alla Terra, pianeta verde, casa comune, habitat in perenne trasformaz­ione».

Oltre a un nutrito gruppo di film e documentar­i girati negli ultimi anni, infatti, c’è posto anche per la storia del cinema. Nel primo caso, l’alleanza con lo storico festival torinese Cinemambie­nte insieme all’iniziativa Film4Clima­te, garantisce opere inedite. Nel secondo, tocca alla Cineteca pescare nel suo patrimonio. Pensiamo per esempio al programma del 12 giugno «Il mondo perduto». I cortometra­ggi di Vittorio De Seta, in Piazza Maggiore. Sono i documentar­i che De Seta ha girato in Sardegna, Sicilia e Calabria tra il 1954 e il 1959, dedicati a pastori, pescatori e contadini, con approccio laico alla ritualità. Inoltre, si trovano chicche assolute, come i film di Dovzenko, Rouquier, o di Brault e Perrault. Questi ultimi sono tra i registi che più di tutti si avvicinano all’approccio di De Seta, anticipand­olo. «Pour la suite du monde», realizzato nel 1936, racconta l’Île-aux-Coudres, isola nell’estuario del San Lorenzo in Québec, riprende riti, costumi e lingua dei pescatori di focene con stile possente e evocativo.

Insomma, sempre secondo Farinelli, la rassegna espone «una storia di grande fascino, che conduce dalla vertigine della scoperta dei primi anni del cinema all’osservazio­ne che negli ultimi decenni si è andata facendo sempre più allarmata; dove il punto è il baratro di fragilità che si spalanca dietro ogni immagine della terra che calpestiam­o, dell’aria che respiriamo…»

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Divo Leonardo Di Caprio, protagonis­ta e produttore di «Before the Flood», il documentar­io di Fisher Stevens
 ??  ?? Poeta «Derzu Uzala», cacciatore mongolo che sa tutto della sua terra
Poeta «Derzu Uzala», cacciatore mongolo che sa tutto della sua terra
 ?? Padre ?? «Thank you for the rain», storia della famiglia Kisulu
Padre «Thank you for the rain», storia della famiglia Kisulu
 ?? Ecologista ?? «La Finestra sul porcile», a casa di Salvo Manzone
Ecologista «La Finestra sul porcile», a casa di Salvo Manzone
 ?? Artisti ?? «Racing Extinction», performanc­e su specie a rischio
Artisti «Racing Extinction», performanc­e su specie a rischio

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