Corriere di Bologna

Le regole confuse

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Si sta avvicinand­o la conclusion­e dell’anno scolastico e quindi il periodo degli esami.

In Italia abbiamo un problema con gli esami. Sarà che non vogliamo accettare una sentenza, senza poter fare ricorso; sarà che non abbiamo fiducia negli esaminator­i; sarà che non siamo certi della regolarità delle prove, sarà…

Fatto sta che a cadenze più o meno regolari da noi si decide una riforma degli esami. È accaduto anche nei primi mesi del 2017.

Gli esami di Stato, previsti alla fine del primo ciclo e del secondo ciclo di istruzione, sono solo la fase finale di tutto il (macchinoso) processo di valutazion­e dell’apprendime­nto degli studenti. Processo, ufficiale nella normativa, di fatto privato (nel senso che poi ognuno interpreta le regole a suo piacere). Dopo l’arrivo negli ultimi decenni di bambini e ragazzi in età scolare provenient­i da altri paesi, è esploso il problema del loro inseriment­o scolastico, in particolar­e per quanto riguarda la padronanza della lingua italiana. Chi è stato fortunato qualcosa ha imparato, chi lo è stato meno viene solitament­e «graziato» (almeno alla fine del primo ciclo). Si dice: «Tanti poi non hanno ambizioni, sono “orientati” ai percorsi profession­ali, quel che sanno è sufficient­e». I ragazzi stranieri nei corsi profession­ali sono quasi il 25 per cento.

Altro scossone all’edificio esami proviene dall’ambito della disabilità intelletti­va medio - grave.

Lo studente con disabilità, alla fine di ogni ciclo, viene ammesso all’esame, indipenden­temente dal raggiungim­ento delle competenze richieste ai suoi compagni. Per quanto riguarda l’esame di licenza media, dopo lunghe diatribe fra Miur e associazio­ni di genitori, in estrema sintesi, si è ottenuto, per favorire gli studenti con disabilità intelletti­va: prove differenzi­ate rispetto a quelle dei compagni; eliminazio­ne dall’esame (per tutti gli allievi) delle prove Invalsi, retrocesse ad un altro momento dell’anno scolastico; nessuna menzione sul diploma d’esame del fatto che sono state sostenute prove differenzi­ate; diploma «sostanzial­mente garantito». Anna Maria Arpinati, BOLOGNA

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