Corriere di Bologna

Boniciolli: «È una questione di difesa, ora non molliamo»

Il coach: «Evitiamo di credere di essere già a gara 5, loro proveranno a chiuderla adesso»

- Alessandro Mossini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Pugni chiusi e roteanti, durante l’ormai consueto scatto sotto la curva biancoblù: come aveva fatto dopo aver chiuso i conti contro Treviso, l’esultanza di Matteo Boniciolli è il sigillo alla vittoria contro Trieste che tiene viva la Fortitudo. Ritrovatas­i con le spalle al muro, la sua Fortitudo ha reagito da squadra vera, con energia e con la difesa che è il marchio di fabbrica biancoblù e non è un caso che l’analisi del coach dell’Aquila parta da lì: «L’ho detto ai miei giocatori, abbiamo segnato un punto in più rispetto a gara 1, prendendon­e però 25 in meno. La chiave della vittoria è tutta qui: una difesa veramente solida, anche grazie a un accorgimen­to di cui ringrazio il mio staff che ha permesso di rompere il ritmo a Trieste in avvio». Boniciolli ripercorre la gara e il compliment­o più grande va a chi aveva rischiato di non esserci, ovvero Cinciarini. Che al netto di un paio di episodi da prova tv calcistica ha piazzato i canestri decisivi nel secondo tempo: «Per esserci si è sottoposto a un’infiltrazi­one da cavallo e la Fortitudo con lui o senza di lui è profondame­nte diversa, mi pare evidente».

Il collega Dalmasson non recrimina sul tema, rendendo onore alla Fortitudo «che ha avuto più energia e ha meritato di vincere la partita», sottolinea­ndo proprio quando l’energia sia stata la chiave delle vittorie in ogni gara della serie. Il conto dei rimbalzi, 44-28 per la Fortitudo, testimonia la differenza di energia sul campo e l’analisi del coach biancoblù passa anche da lì: «La difesa serve a sporcare tiri, ma il compimento è la conquista del rimbalzo. Noi non abbiamo permesso a Trieste di correre e gli abbiamo tolto secondi tiri, contrariam­ente alle prime due partite della serie».

Ma la strada è ancora lunga e tra i messaggi del dopopartit­a Boniciolli mette in guardia già tutti per gara 4 di domani: «Siamo stati bravi a non farci travolgere dalle emozioni negative, non facciamoci travolgere la quelle positive perché sarebbe l’errore più grave da commettere. Siamo rimasti in vita, ma conosco Trieste e molti suoi interpreti: verranno qui per chiudere i conti in gara 4 e andare in finale contro la Virtus, credere che siano già con la testa alla quinta in casa sarebbe folle». Si giocherà ancora al PalaDozza alle ore 20: in palio la chance di giocarsi tutto in gara 5, nuovamente a Trieste.

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Qualità Stefano Mancinelli è uno dei giocatori decisivi della Fortitudo

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