Ue, Passante sotto esame I contrari volano a Bruxelles
Lo scontro sul Passante di mezzo approda in Parlamento europeo. Martedì prossimo, la commissione Petizioni discuterà a Bruxelles la legittimità dell’opera che prevede un allargamento in sede della tangenziale bolognese e della A14. Alla riunione parteciperanno i parlamentari membri della commissione assieme a Chiara Marini, portavoce dei comitati che da mesi si battono contro il Passante e ad alcuni rappresentanti della Commissione europea, il cui parere — inizialmente orale, poi scritto — sarà decisivo.
Marco Affronte, eurodeputato, ex del M5S, ora nei Verdi, che ha fatto da tramite tra i comitati anti-Passante e le istituzioni europee, ricostruisce così l’iter che ha portato gli antiPassante a Bruxelles: «Ho spiegato ai comitati che esisteva lo strumento della petizione e come utilizzarlo — dice —. Era importante che il Parlamento giudicasse “ricevibili” le osservazioni sul Passante. E questo è accaduto. Ora tutto dipenderà dal pronunciamento della Commissione europea». Martedì, l’attivista antiPassante Chiara Marini — firmataria della petizione in rappresentanza dei comitati e dell’associazione Amo Bologna onlus per la mobilità sostenibile — presenterà la posizione del fronte contrario all’opera. Poi partirà il dibattito tra i parlamentari e infine la Commissione europea darà una prima risposta orale, dalla quale, spiega Affronte, «già si capirà quale potrebbe essere il responso definitivo». L’eurodeputato è convinto che i comitati abbiano buone carte in mano: «La petizione è fondata sul presupposto che le istituzioni non hanno coinvolto i cittadini come previsto dalle norme europee — spiega Affronte — e poi abbiamo ravvisato notevoli differenze tra il progetto presentato in fase di discussione e quello definitivo». Gli scenari, a questo punto, sono due: «La Commissione — dice Affronte — potrebbe ravvisare gli estremi per una procedura di infrazione delle regole Ue e comminare una multa come quelle imposte agli Stati che infrangono le normative». Oppure potrebbe concludersi tutto con un nulla di fatto.
Secondo Chiara Marini, la realizzazione del Passante «comporterebbe un ulteriore aumento del traffico privato, che rischia di pregiudicare la già precaria qualità dell’aria in città con gravi danni per la salute dei cittadini». Marini non ha dubbi: «Il progetto è stato posto all’attenzione dei cittadini in modo inadeguato e non conforme ai dettati della Convenzione di Aarhus e delle direttive comunitarie in materia». Inoltre, dice, «abbiamo rilevato una difformità tra gli atti della pianificazione messa in opera dalle autorità per migliorare la qualità dell’aria e quelli relativi all’assetto delle infrastrutture di trasporto».