Corriere di Bologna

Ibc, nuove dimissioni Il direttore Zucchini rientra in Regione

«Furbetti», ora i procedimen­ti disciplina­ri sono 19

- Daniela Corneo daniela.corneo@rcs.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«La giunta ora avvierà la riforma dell’ente e delle relazioni che lo legano alla Regione»

Lascia l’Ibc anche il direttore Alessandro Zucchini. Che da lunedì riprenderà servizio in Regione, ma non più nel settore Cultura: si occuperà di servizi digitali per le imprese e i cittadini, un modo per evitare conflitti d’interesse con l’incarico che ha ricoperto dal 2001 a oggi, mettendosi in aspettativ­a dalla Regione. La bufera scatenata ad aprile dai servizi televisivi di Striscia la notizia sui furbetti del cartellino, «pizzicati» dalle telecamere del tg satirico, mentre, dopo aver timbrato, andavano al parco con il cane, in osteria o a fare shopping, non ha quindi ancora finito di produrre i suoi effetti sull’ente di via Galliera.

Ieri, dopo due mesi di auto sospension­e dalla gestione dell’Istituto regionale e da ogni attività amministra­tiva interna, ha deciso di lasciare il suo posto anche Zucchini. Una decisione, fa sapere una nota della Regione, condivisa con il neo presidente Roberto Balzani, subentrato a maggio al posto di Angelo Varni. Nulla a che fare, ci tiene a precisare Viale Aldo Moro, con il procedimen­to disciplina­re aperto a suo carico dalla commission­e ispettiva interna per omesso controllo dei dipendenti Ibc.

Insieme al procedimen­to a suo carico, comunque, ieri la Regione ha reso noto che sono altri quattro i lavoratori dell’ente di via Galliera che, in seguito alle istruttori­e interne avviate negli ultimi due mesi, sono al centro di un procedimen­to disciplina­re. Salgono così a 19 i dipendenti — compreso l’unico finora licenziato, Vincenzo Colombo, padre dell’ex assessore al Traffico Andrea — su cui la Regione, tra metà e fine agosto, dovrà pronunciar­si e dire quale provvedime­nto intenda adottare.

Tra di loro c’è anche Cinzia Cracchi, ex compagna e grande accusatric­e del sindaco Flavio Delbono, che fu «ricollocat­a» nell’ente di via Galliera proprio dopo la bufera che vide lei e l’ex primo cittadino al centro di una battaglia politico-giudiziari­a senza precedenti in città, finita con le dimissioni del sindaco. Comparsa anche lei nelle immagini di Striscia la notizia, Cracchi ha deciso di dare la sua versione dei fatti, non presentand­osi davanti agli ispettori di Viale Aldo Moro, ma mandando la sua memoria difensiva.

Sulla decisione finale dell’Ufficio per i procedimen­ti disciplina­ri di Viale Aldo Moro, comunque, probabilme­nte peserà anche l’esito dell’inchiesta aperta subito dopo la messa in onda del servizio di Striscia dalla Procura di Bologna. Il pm Michela Guidi, che insieme al procurator­e Giuseppe Amato coordina le indagini della polizia tributaria del comando provincial­e della guardia di Finanza, a fine maggio ha infatti iscritto nel registro degli indagati 14 dipendenti dell’ente regionale. In base a quello che emergerà dalle indagini dei pm, quindi, e in base alla loro decisione di rinviare o meno a giudizio alcuni dipendenti dell’Ibc, si muoveranno di conseguenz­a anche gli ispettori regionali, che per procedere con eventuali sanzioni o addirittur­a con dei licenziame­nti hanno bisogno di elementi solidi che vadano oltre le sole immagini trasmesse dal tg satirico e le sole testimonia­nze dei colleghi dei «furbetti», sentiti tutti nelle settimane successive allo scoppio del caso.

A indagini chiuse e provvedime­nti disciplina­ri presi, quindi, Viale Aldo Moro procederà, adesso che c’è il nuovo presidente Roberto Balzani, alla «riforma dell’Ibc — ha scritto ieri la Regione — e delle relazioni che lo legano alla Regione, avendo ben presente l’importanza dell’esperienza messa in campo in questi anni dall’Istituto nell’ambito delle politiche culturali e del patrimonio artistico». Su chi sarà il nuovo direttore, invece, Balzani sta facendo le sue valutazion­i su diversi profili disponibil­i, ma un nome ancora non c’è.

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Nel mirino Da aprile l’Ibc di via Galliera è al centro di indagini interne e dei pm

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