Corriere di Bologna

Nuovi treni per pendolari «Aria rotta e bagni guasti Da rottamare»

- Francesca Candioli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Bagni guasti, aria condiziona­ta rotta, ritardi, sovraffoll­amento. I treni a due piani Vivalto, che da maggio 2016 sostituisc­ono i vecchi regionali veloci lungo la tratta PiacenzaAn­cona, non convincono il popolo dei pendolari. Si tratta di otto nuovi convogli, l’ultimo inserito solo un paio di mesi fa, acquistati da Trenitalia per circa 57 milioni di euro, di cui 10,6 forniti dalla Regione. Sono attivi da poco più di un anno lungo l’asse della via Emilia, e sono stati inseriti nel maxi progetto che entro il 2019 dovrebbe portare al rinnovamen­to di tutto il parco treni del territorio. Ma per chi ci sale ogni giorno i Vivalto sono già da rottamare. «Faccio il pendolare dal ’91— racconta Roberto, habituè della tratta Rimini-Bologna — e di treni ne ho visti. Da quando sono entrati in funzione i nuovi convogli, la situazione è peggiorata. Disservizi continui, porte guaste, bagni fuori servizio, aria condiziona­ta rotta e poco spazio per i bagagli. Non sono treni pensati per tratte così lunghe, ma solo per percorsi nelle singole aree metropolit­ane». Tutti disagi che, però, dicono altri pendolari, sono all’ordine del giorno. «Faccio Bologna-Riccione da quattro anni e, da quando hanno messo i Vivalto, ogni volta è un’agonia — racconta Simona —. Capita sempre più di frequente che il treno si debba fermare per soccorrere persone svenute». Ad essere sotto accusa è più che altro il nuovo modello di treno pensato dalle ferrovie dello stato per un percorso che può durare più di quattro ore. E c’è chi rimpiange i vecchi regionali: «Queste carrozze, su due piani, dove lo spazio è ristretto in virtù del concetto di ‘riuscire a trasportar­e più persone possibili’ sono invivibili — racconta Andrea, pendolare da Rimini a Bologna —. Io sono abbastanza alto, e non so mai come sedermi senza infastidir­e chi ho davanti con le mie gambe. Se uno si alza senza fare attenzione rischia una craniata nel mini portabagag­li, dove al massimo ci sta uno zaino. E se non va l’aria condiziona­ta, il convoglio si trasforma in un carro bestiame». Per Trenitalia, però, questi treni, presenti già in altre regioni, sono pensati proprio per i lavoratori. «Riescono a trasportar­e 600 persone alla volta — sottolinea­no dell’azienda — e sono strutturat­i per chi li prende ogni giorno. Non abbiamo ricevuto particolar­i lamentele, per ora le criticità segnalate si fermano al 5%. Abbiamo cercato di ridurre i supporti riservati alle valigie, visto che chi viaggia tutti i giorni non si porta dietro grandi bagagli».

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