Corriere di Bologna

Bambini fuggiti dall’asilo Nessuna maestra vigilava

Maestre convocate in orario di servizio: nessuna vigilava. Ieri ritirati due bimbi

- C. B. Da. Cor. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Dopo la fuga di due bimbi dalle Betti, ora sotto la lente ci sarebbe la riunione «irregolare» del pedagogist­a. Ritirati già due bambini.

Alle 13 di lunedì, giorno della fuga dei due bimbi di 5 e 6 anni dalle scuole Betti in Montagnola, era in corso una riunione di tutto il personale in turno in quel momento. Un «summit» convocato dal pedagogist­a incaricato di coordinare il lavoro nei consueti passaggi di consegna dell’inizio della settimana. Un momento che, durante l’anno scolastico, si riserva a fine giornata, quando le attività con i bambini sono ormai concluse e non c’è più il problema della vigilanza. A quanto pare lunedì nessuno dei lavoratori, tra maestre e collaborat­ori scolastici, era stato «distaccato» per vigilare sui bambini in un momento delicato tra la fine del pranzo e l’inizio del riposo pomeridian­o. Una leggerezza che potrebbe costare cara a chi due giorni fa ha preso quella decisione, dettata anche da un incrocio di turni particolar­e come quello del lunedì, quando «smontano» le maestre di una settimana per lasciare il posto, dal martedì mattina, a quelle in turno la settimana successiva. Così funziona nelle materne estive.

L’Istituzion­e Educazione e Scuola (Ies) ieri ha sentito le maestre e le collaborat­rici una per una e continuerà a farlo nei prossimi giorni, per ricostruir­e attimo dopo attimo quel che è accaduto martedì e per accertare le reali responsabi­lità di ciascuno. Il procedimen­to disciplina­re è un atto dovuto a questo punto, tanto più che una delle due famiglie coinvolte dal fatto ha deciso di sporgere denuncia, dopo aver ritirato il figlio dalla materna. E tra i sindacati c’è chi teme che, con il nuovo decreto Madia, qualcuno rischi addirittur­a il posto di lavoro. «Stiamo facendo le verifiche — ha spiegato ieri il direttore della Ies, Maurizio Ferretti —, abbiamo bisogno di entrare nel dettaglio e di parlare con tutto il personale». Ma per Ferretti è già chiaro che si siano incrociati due (o forse più) problemi. Il primo è il pulsante del cancellino, posizionat­o a portata di bambino. «Quel tasto è già stato alzato — dice Ferretti — ma la verità è che i bambini comunque al cancello non dovevano nemmeno arrivare. È un fatto che stiamo prendendo molto seriamente». Il secondo sarebbe proprio quella riunione che in diversi, in ambito sindacale, definiscon­o «irregolare» per modi e tempi, il direttore della Ies dice: «Abbiamo la necessità di capire meglio, ma non può esistere che venga fatta una riunione che stacca dal flusso delle attività». Non può esistere, a sentire i sindacati, perché proprio non si deve fare da regolament­o, a maggior ragione in estate, quando i bambini sono più liberi.

Intanto, però, oltre al bimbo che era fuggito da scuola, ieri un’altra famiglia, seppure non interessat­a direttamen­te dall’accaduto, ha deciso di ritirare il figlio dalle Betti. Grande il dispiacere (e l’angoscia) delle maestre ieri all’uscita da scuola e molta la rabbia dei genitori. È Anna la mamma che ha deciso di ritirare la figlia dal centro estivo dopo il fatto che ha coinvolto i suoi due compagni: «Appena ho saputo della notizia — racconta — l’ho cancellata dal corso per questa settimana e la prossima, non mi sento sicura, si sta parlando del bene di mia figlia». La mamma racconta che presto scriverà una lettera al Comune: «Voglio chiePer dere quali provvedime­nti saranno presi: a settembre vorrei arrivare a iscrivere mia figlia in una struttura adeguata». E poi molti genitori non perdonano quel tasto del cancello a portata di bimbo. «Già segnalato in passato», lamentano molti genitori. «Io la denuncia, più che alle maestre, l’avrei fatta al Comune, mi sembra più responsabi­le chi organizza una struttura in modo tale da permettere ai bambini di uscire», dice Andrea, papà di un bimbo iscritto alla scuola estiva.

alcune mamme invece il problema vero sta nel numero non sufficient­e di maestre: «Le persone addette sono probabilme­nte inferiori rispetto alle necessità. Se vuoi che nessuno si faccia male devi aumentare il personale». Ma c’è anche chi difende le maestre: «Può capitare. Con le maestre noi ci siamo sempre trovati bene e non avremmo denunciato», dice Matteo Tempestoso.

Intanto, dopo il braccio di ferro sindacati-Comune dei mesi scorsi proprio sulle materne estive, domani Sgb torna alla carica con uno sciopero delle educatrici dei nidi, che faranno un sit-in a Palazzo d’Accursio: «A luglio non vogliamo lavorare».

Domani ferme le educatrici dei nidi, sitin di Sgb: «Diciamo no al lavoro a luglio»

Con la riforma Madia chi è responsabi­le della mancata vigilanza rischia il licenziame­nto

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