Quel pezzo d’Emilia nel libro di Renzi
L’ex premier: «Le Feste mi convinsero a provarci». A Palazzo Salina incontro Prodi-Orlando
C’è anche un pezzo di Emilia nel libro Avanti di Matteo Renzi, uscito ieri nelle librerie italiane, il memoir che racconta la cavalcata dell’ex sindaco di Firenze diventato premier, i mille giorni di governo e poi la sconfitta al referendum e le dimissioni. Renzi riserva una stoccata all’ex governatore Vasco Errani. Il segretario del Pd ricorda di essersi schierato pubblicamente a favore di due autorevoli esponenti politici, «che pure abbandoneranno il Pd al momento della scissione del febbraio 2017, la prima scissione della storia che conta più articoli di editorialisti allarmati che abbandono di iscritti delusi: Filippo Bubbico, viceministro dell’Interno indagato, e Vasco Errani», condannato in secondo grado per il caso Terremerse «e poi assolto».
Bubbico ed Errani, scrive l’ex premier, «diventano fondatori di Mdp, il movimento degli scissionisti di D’Alema e Bersani, movimento il cui primo atto è chiedere le dimissioni di Lotti, come avrebbero fatto dei grillini qualunque. E non per cultura politica, essendo il garantismo, almeno a parole, patrimonio culturale della sinistra, ma per rancore verso uno degli esponenti di punta del cosiddetto Giglio magico. Quando ascolto in Senato gli interventi dei loro rappresentanti capisco che hanno scelto di vivere la politica in nome del risentimento. Bene, mi dispiace, ma io preferisco continuare a farla con il sentimento».
Ma c’è un altro passaggio dedicato all’Emilia. E riguarda il periodo successivo alla sconfitta subita da Bersani alle primarie prima di ricandidarsi alla guida del Pd. «Per con- vincermi — scrive Renzi — gli emiliani mi portarono in un tour per diverse Feste dell’Unità dove capisco una cosa che non avevo ancora capito: la base del partito ha mollato davvero la vecchia guardia. I nostri vogliono voltare pagina, i nostri chiedono di provarci, i nostri non ne possono più. Sono i volontari di Bosco Albergati, di Villanova dell’Emilia, di Reggio e di Modena che ti dicono: “Basta con i soliti, tocca a te ragazzo. Non ti starai mica tirando indietro?”». Ieri intanto erano a Bologna l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il ministro della Giustizia Andrea Orlando che insieme all’ex direttore del Corriere
della Sera, Ferruccio De Bortoli hanno presentato a Palazzo Salina il libro Sette luoghi
comuni sull’economia del professor Andrea Boitani. Un’occasione per parlare di politica visto che Orlando ha ribadito che «l’appello di Pisapia per l’unità del centrosinistra va raccolto». In platea tra i tanti anche l’ex rettore Ivano Dionigi e Flavia Prodi. A fine incontro è arrivato anche l’ex premier Romano Prodi che si è fermato a parlare con Pisapia e Orlando. Infine tra le cose accadute ieri c’è da registrare lo scontro tra Bonaccini e Cinque Stelle sulla sanità. «Non rappresentate correttamente la realtà, non lo posso accettare». Il presidente ha chiesto ironicamente se l’intervento della consigliera fosse stato scritto da Povia (il cantante noto per le sue posizioni contrarie ai vaccini)e Sensoli ha chiesto al presidente di scusarsi per la mancanza di rispetto.