Diversità come possibilità Arriva il «Pedigrée»
Oggi al Cassero il nuovo spettacolo di Babilonia Teatri
Avvertimento: «Questa è la mia accusa verso chi non considera la diversità come una possibilità». Le parole pronunciate senza filtri da Enrico Castellani fungono come una sorta di indicazioni per l’uso del nuovo spettacolo di Babilonia Teatri, «Pedigrée». Di fresco debutto al festival Primavera dei Teatri di Castrovillari, è atteso stasera al Cassero di via Don Minzoni all’interno della rassegna estiva Zona Franca – un’estate sull’altra sponda il giovane ripensa alla sua vita, tra cui l’esser figlio di una coppia omogenitoriale. Il tema scotta. Ci mette di fronte alle difficoltà di tanti ragazzi alle prese con questioni identitarie tra genitori biologici e di fatto. Ci fa interrogare su scelte e prospettive precise tra diritti, doveri, desideri, aspettative di una generazione in provetta. Il lavoro, si legge ancora, «è allo stesso tempo un pugno allo stomaco e una carezza, dotato di una scrittura che scivola leggera ma si attorciglia alle budella, carico di umanità». E qui ritroviamo, coerentemente, la cifra della compagnia veneta fin dai tempi di Made in Italy. Sul palco qui gli uomini sono due. Uno sembra la controfigura dell’altro. Oppure forse tra loro non c’è relazione ad eccezione forse della musica, dentro le note di un simbolico Elvis Presley, tra Love me tender a Can’t help falling in love with you. Siamo in un ambiente «sospeso a metà strada tra una galleria d’arte e un locale di street food, paradigma di un mondo in cui è pretestuoso tracciare confini e linee di demarcazione». E allora le nostre contraddizioni saltano all’occhio, perché «Pedigrée», concludono Babilonia Teatri, «racconta di come le nostre dita corrano veloci su schermi e tastiere ma le nostre menti e i nostri costumi siano impregnati di quell’odore di naftalina che abbiamo ancora nel naso».