Corriere di Bologna

In pensione 4 super presidi «dopo una vita con i ragazzi» Valzer di dirigenti negli istituti

- Daniela Corneo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sono addii pesanti. Un pezzo di storia della scuola bolognese che saluta e se ne va, dopo quarant’anni di servizio. Il 31 agosto vanno in pensione quattro dirigenti storici: Domenico Altamura, preside del Copernico, Sofia Gallo, da 12 anni al classico Galvani, Stefano Mari, dirigente dell’Ic 8 del Saragozza e Claudia Castaldini, dirigente delle Laura Bassi.

Ieri l’Ufficio scolastico regionale ha ufficializ­zato (quasi tutti) i nomi dei colleghi che prenderann­o il loro posto. Al Copernico arriva dal Mattei di San Lazzaro Roberto Fiorini, mentre nel liceo di via Castiglion­e arriva Giovanna Cantile, da nove anni alla guida dell’Istituto comprensiv­o 9 al Savena. Alle Laura Bassi trasloca dal Keynes di Castel Maggiore, che dirigeva dal 2011, la preside Maria Grazia Cortesi. Non rientra per ora nel decreto dell’Ufficio scolastico regionale l’Ic 8 che a fine agosto Stefano Mari lascerà per andare in pensione: significa che il comprensiv­o del quartiere Saragozza andrà in reggenza. Passa invece dalla reggenza alla guida piena di Cinzia Quirini, finora dirigente del comprensiv­o di Pianoro, l’Ic 21 che comprende le scuole Marconi in via Laura Bassi.

I «nuovi» hanno accolto con entusiasmo la scelta del dirigente regionale Stefano Versari. E già pensano a cosa portare nel futuro della scuola a cui sono stati assegnati. Fiorini, che viene dal Mattei, conta di aprire anche il Copernico, così come ha fatto a San Lazzaro, «al mondo del lavoro e all’università: bisogna aprire la scuola al terziario — dice — e al mondo del lavoro, guai a chiudere le scuole dentro i propri confini». Anche Giovanna Cantile, che ha avuto la «pesante» eredità del Galvani, un classico ormai sempre più lanciato nelle esperienze all’estero, immagina «di portare i ragazzi nel futuro, implementa­ndo la tecnologia, se servirà. E poi il lavoro di squadra, come ho fatto finora all’Ic 9».

Ma anche i presidi che andranno in pensione guardano al futuro. Che per alcuni non è affatto lontano dalla scuola. Domenico Altamura, 65 anni, 41 anni dei quali passati a lavorare nella scuola (20 da dirigente) in istituti di ogni ordine e grado, immagina di continuare a collaborar­e con l’istituzion­e scolastica «con progetti sulla sicurezza». E, chissà, non è nemmeno escluso che si dedichi alla politica, «se è per portare idee nuove». Anche Gallo, 67 anni, che in questi 12 anni è riuscita a far passare il classico da 40 a 74 classi, resta a disposizio­ne del provvedito­rato: «Non chiudo mai la porta. In parte mi dedicherò ai viaggi, ma poi sono aperta a delle consulenze, se ci saranno offerte interessan­ti». Stefano Mari, 9 anni all’Ic 8 e, prima, sette in Australia a coordinare corsi di italiano, ha deciso di andare in pensione «non senza travaglio: mi mancherann­o moltissimo le relazioni umane che ho stretto a scuola. Ma mi dedicherò alle passioni che ho dovuto accantonar­e in questi anni». Tutti lasciano una scuola diversa, sicurament­e più complicata, dicono all’unisono: «Troppa burocrazia e troppi contenzios­i legali, si è perso di vista l’obiettivo principale, ovvero il bene dei ragazzi».

 ??  ?? Vecchi e nuovi Dall’alto, Domenico Altamura, preside del Copernico e Sofia Gallo preside del Galvani vanno in pensione a fine agosto. Al loro posto arrivano allo scientific­o Roberto Fiorini, preside del Mattei e al classico Giovanna Cantile, finora dirigente dell’Istituto comprensiv­o 9
Vecchi e nuovi Dall’alto, Domenico Altamura, preside del Copernico e Sofia Gallo preside del Galvani vanno in pensione a fine agosto. Al loro posto arrivano allo scientific­o Roberto Fiorini, preside del Mattei e al classico Giovanna Cantile, finora dirigente dell’Istituto comprensiv­o 9
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