Cene e grigliate popolari La sfida estiva di Mdp al brand delle Feste dem
Il movimento di Bersani e il derby emiliano con il Pd
La rivalità è anche una questione di vocabolario. La Festa dell’Unità di Bologna, citando il film capolavoro di Mario Monicelli, ha rispolverato lo slogan «Romanzo popolare» per l’edizione 2017 della kermesse. Sarà forse un caso ma l’aggettivo «popolare», che evoca la canzone di Ivano Fossati e il lessico degli anni 70, ricorre più volte anche nelle parole di Paolo Trande, coordinatore a Modena di Articolo 1, il movimento guidato da Pier Luigi Bersani e Massimo D’Alema che a febbraio si è staccato dal Pd.
«Ci stiamo muovendo — racconta Trande — A Modena organizzeremo una grande cena popolare con Bersani il 29 luglio nel quartiere di Saliceta San Giuliano. E stiamo ragionando su una grigliata popolare in montagna, a Pavullo. D’estate molti modenesi sono da quelle parti e così possiamo intercettarli meglio». Non finisce qui. «Vorremmo organizzare una festa del lavoro a fine agosto — prosegue Trande — Non è semplice. Non abbiamo ereditato dal Pd spazi attrezzati con le cucine, e le cose vanno fatte in modo in maniera seria: se si decide di mangiare bisogna farlo bene». La rivalità tra il Pd ed Mdp, che a Roma si gioca sui numeri in parlamento e le schermaglie sulle alleanze in vista delle prossime Politiche, in Emilia si declina sul terreno delle Feste, da sempre la prima forma di finanziamento del Partitone che fu. A inaugurare la stagione delle kermesse di Mdp, è stata la Festa che si è tenuta dall’1 al 6 giugno a Marina di Ravenna, nel giardino di viale dei Mille, storico luogo delle feste dell’Unità ravennati. Tra gli ospiti c’era Guglielmo Epifani, ex segretario nazionale del Pd, uno degli azionisti di maggioranza alla scissione. Carlo Boattini, tesoriere di Mdp a Ravenna, cifre sugli incassi non ne dà, ma si limita a dire: «Posso solo dire che è andata molto bene, è venuta un sacco di gente e siamo solo all’inizio». Si lavora in cerca di un luogo anche a Bologna, dove lo scorso 8 luglio 350 persone si sono riunite per una cena con Bersani al circolo Arci Bellaria di San Lazzaro, altro luogo caro all’associazionismo di sinistra. «Stiamo finendo un lavoro di organizzazione sul territorio — dice Vladimiro Ferri, coordinatore bolognese di Mdp — Ci piacerebbe organizzare altre iniziative ma è ancora prematuro annunciarle, occorrono strutture che ancora non abbiamo». Su un punto i dirigenti emiliani di Mdp e del Pd non possono che essere d’accordo: trovare volontari che tengano in piedi per giorni una festa e pubblico (pagante) a sufficienza, è un’impresa sempre più difficile. «Anche il Pd fatica a tenere in vita le sue Feste — dice Lanfranco De Franco, coordinatore di Mdp a Reggio Emilia — Non è più il tempo delle maxi feste o dei volontari che si prendevano le ferie per friggere le crescentine. A Reggio vogliamo organizzare un weekend lungo a fine settembre in un parco o in un centro sociale: un appuntamento aperto anche a SI e a Possibile. Rispetto alle Feste tradizionali puntiamo a una discussione politica vera, le tavolate non bastano. Il limite del vecchio modello era di tenere i volontari in cucina mentre fuori succedevano le cose». De Franco ha un sogno nel cassetto: «Ci piacerebbe avere un ospite dal Labour party. Corbyn? Magari, ma mi sa che è un po’ troppo».