Corriere di Bologna

«Destro da 20 gol, siamo più forti Ora mi aspetto un salto di qualità»

Donadoni: «Innesti buoni, chi era già qui deve dare di più». Bigon: «Inizia ad essere il “mio” Bologna»

- Alessandro Mossini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

CASTELROTT­O (BZ) «Abbiamo un Bologna più forte». Lo dicono quasi in coro, Roberto Donadoni e Riccardo Bigon, inaugurand­o gli appuntamen­ti stampa del ritiro altoatesin­o: fiducia e sorrisi («ma fare a gara di sorrisi con noi è dura», scherzano i due) per un Bologna che dopo la deludente passata stagione cerca uno slancio diverso. E proprio per questo motivo il primo discorso del tecnico alla squadra è stato puramente motivazion­ale: «Voglio vedere gente motivata, convinta in partenza di poter stare qui e sorridente. Se per qualcuno non è così lo dica in fretta, perché stare qui non deve essere un fastidio per nessuno». Discorsi normali a mercato aperto, con 31 giocatori in rosa e tre elementi in esubero rispetto alle regole delle liste: Donsah sembra l’uscita più vicina con il Torino che prosegue il suo pressing, ma per gli altri le consideraz­ioni si faranno dopo questa prima parte di ritiro.

Intanto, la fiducia del club l’ha incassata Donadoni con il rinnovo fino al 2019: «Per me è estremamen­te stimolante sentire la fiducia e avere la certezza che la società crede in te». Al tecnico fa eco Bigon, che sottolinea le mosse anticipate di mercato per lavorare con più tempo a disposizio­ne e ricordando i regolament­i sottolinea che ora «non si può comprare tanto per prendere». Sugli obiettivi stagionali, pur con ottimismo, il direttore sportivo resta prudente: «Vogliamo raggiunger­e la salvezza, tutto ciò che facciamo in più è bene accetto. Però il Bologna ora comincia a essere più simile a quello che avevo in mente di formare in questi anni, questa stagione deve essere un passaggio di crescita e con il giusto entusiasmo abbiamo chance per fare qualcosa di buono».

Sorrisi ed entusiasmo sono le parole d’ordine anche per quanto riguarda Mattia Destro, che Donadoni ha visto davvero bene: «È importante che sia motivato, si è presentato nelle condizioni migliori. Credo abbia capito cosa sia necessario per fare un salto di qualità: quanto più è convinto e quanto più si affiderà ai compagni senza aspettare di fare la giocata, quanto più giocherà grandi partite. È arrivato il momento di tirare fuori tutto ciò che ha, gli 11 gol dello scorso anno non sono male ma uno come lui a Bologna deve ambire a fare 15-16 reti, ad avvicinare le 20».

Per farlo, Donadoni sta studiando anche un modulo diverso ma sul tema l’allenatore resta vago, ammettendo che «il 4-2-3-1 è una possibilit­à» ma non escludendo a priori nemmeno una difesa a tre. L’imperativo è migliorare e guardando al passato Donadoni fa anche autocritic­a: «Ciò che è stato fatto lo scorso anno non è sufficient­e e riguarda tutti, compreso il sottoscrit­to». C’è uno Dzemaili in meno («è una pedina importante che ci manca, quelli come lui sono difficili da trovare»), ma ci sono anche diversi nuovi acquisti: «Abbiamo cercato di dare più certezze in ogni reparto — spiega Donadoni — De Maio ci darà fisicità e peso, Gonzalez in fase di costruzion­e ci sa fare, Poli è un giocatore integro e di carattere. Poi mi aspetto un salto di qualità importante da parte dei ragazzi che c’erano già: non so cosa potremo fare ma questa squadra è superiore a quella dello scorso anno». Sarà questo che genera più sorrisi del solito.

Il ds L’obiettivo rimane la salvezza ma questa stagione deve rappresent­are un salto, con il giusto entusiasmo credo che potremo fare qualcosa di buono

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Slogan Alcuni giocatori del Bologna con la nuova maglia che ha confermato tutte le sponsorizz­azioni
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Determinat­o Roberto Donadoni
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