Avenatti rischia oltre un mese di stop
Il club confida in un recupero in tempi brevi. L’infezione virale ha stoppato le visite mediche
Sembra destino, sul tema legato alla alternativa di Mattia Destro il mercato ha consegnato al Bologna un altro guaio fisico. Come se non fossero stati sufficienti tutti quelli con i quali ha dovuto convivere Umar Sadiq nella stagione passata. Stiamo parlando di Felipe Avenatti. Ora, come hanno detto chiaramente sia l’amministratore delegato rossoblù Claudio Fenucci sia (ieri) il responsabile dell’area tecnica Riccardo Bigon il giovane attaccante uruguaiano è un giocatore del Bologna e presto sarà anche annunciato, ma al di là di ciò restano da capire i suoi tempi di recupero.
Il club rossoblù ha parlato di infezione virale e di visite mediche inevitabilmente interrotte, ma anche nell’entourage del giocatore c’è un misto di fiducia e di disappunto, non aspettandosi questo contrattempo. All’atto pratico, solo gli esami clinici ai quali Avenatti è stato sottoposto in questi giorni stabiliranno quando potrà cominciare a lavorare. Nella migliore delle ipotesi il ragazzo sbarcato a Casteldebole dalla Ternana potrebbe portare avanti un certo tipo di preparazione entro breve tempo, di contro davanti a un’ipotesi più negativa ecco che potrebbe avere bisogno di un periodo più lungo, anche dai 40 ai 50 giorni, dovendo in quel caso ricominciare ad allenarsi con una certa cautela. È evidente che il Bologna spera fortemente che gli esami diano una risposta positiva e che di conseguenza Avenatti possa lavorare a certi ritmi già nel giro di una settimana, ma inutile nascondere che questa tegola proprio non ci voleva.
Come abbiamo già sottolineato, il contratto che legherà l’attaccante uruguaiano al Bologna non è assolutamente a rischio, anche se non è escluso del tutto che la società rossoblù e gli agenti di Avenatti possano a questo punto rivisitare la formula. Domanda: il Bologna potrebbe tornare sul mercato nel caso in cui Avenatti dovesse impiegare più tempo per recuperare? Primo punto: per il momento a Casteldebole c’è la speranza che il ragazzo uruguaiano possa mettersi alle spalle questo guaio fisico nel giro di un paio di settimane. Secondo punto: una volta ceduto Anthony Mounier, sarà messo a disposizione di Donadoni un altro esterno alto. Terzo punto: nel corso del ritiro e delle amichevoli il tecnico rossoblù seguirà con attenzione Petkovic, poi farà sapere a Bigon la sua idea.