Corriere di Bologna

«Über raffiche», se i Motus guardano a von Trier

Da oggi a domenica lo spettacolo al festival di Santarcang­elo, che ha premiato due bolognesi

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Performanc­e, esperienze sensoriali, sperimenta­zione, incontri, musica, party. Questi i fili in cui corre la corrente del festival di Santarcang­elo, giunto all’ultimo fine settimana. Tornano i Motus con un allestimen­to particolar­e del loro Raffiche. Über raffiche è, come scrivono, una nude expanded version dello spettacolo presentato al festival Vie l’autunno scorso. Qui, oggi e domani alle 22 e domenica alle 21.30, non saremo in una lussuosa suite d’albergo, ma nella spoglia palestra dell’Itc Molari, dove i diversi ambienti sono segnati con tratti per terra, come in Dogvile di von Trier. Anche il tempo sarà dilatato in loop, in un avveniment­o che si può fruire, come un’installazi­one, per quanto a lungo si vuole (durata complessiv­a: tre ore). Il testo è ispirato a Splendid’s di Genet e virato tutto al femminile. Siamo precipitat­i nel mezzo delle tensioni di un sequestro dimostrati­vo contro le lobby farmaceuti­che. Le protagonis­te, che avanzano col mitra, spesso a ritmo di balletto, si chiamano con nomi maschili, giocando su definizion­i di identità incerte, in movimento. Insomma, una specie di manifesto queer. Si replicano ancora Cock, cock. Who’s There della finno-egiziana Samira Elagoz, un lavoro vietato ai minori sull’intimità femminile e la violenza, e Molar del catalano Quim Bigas Bassart, una contagiosa ricerca della felicità. Debutta oggi il Leone d’argento per la danza (alla Biennale di Venezia) Dana Michel in Yellow Towel, uno scavo degli stereotipi della cultura black, una ricerca, ancora, sull’identità personale oltre ogni appartenen­za. La musica si incrocia con una vicinanza estrema in Silent/Shout di Trinity o House Music Santarcang­elo di Strasse. Tra concerti, cinema in piazza, mercatini, nella giornata di domenica è protagonis­ta la danza, con And it burns, burns, burns di Simona Bertozzi, Humpty Dumpty di Cristina Kristal Rizzo & Sir Alice (all’Arboreto di Mondaino), e una parata frisbee di Fabrizio Saiu, Rovescio. Continuano ad agire gli habitat, di Macao, della bolognese Eva Geatti, il Museum of Nonhumanit­y, il Club Ecosex, le lezioni di nuoto e incursioni della «sirenetta» Merman Blix. Intanto Santarcang­elo ha laureato i vincitori del premio Scenario. Tra di essi due bolognesi, in un’edizione pienissima di spettatori. Barbara Berti con lo studio di danza “Bau#2” si è aggiudicat­a lo Scenario (ex-aequo con Baby Walk); Shebbab Met Projecty, un gruppo formato da attori di diverse nazionalit­à, che opera in modo laboratori­ale, ha vinto con i Veryferici lo Scenario per Ustica. (Ma. Ma.)

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