Il Pd trasloca nella casa del popolo
Via Rivani addio A settembre il trasferimento in San Donato
Il dado è tratto: il Pd di Bologna lascia via Rivani e si trasferisce in San Donato, alla casa del Popolo Corazza. Non ci sono ancora le firme ma la situazione si è sbloccata perché la trattativa per la vendita dell’attuale sede è in via di chiusura da parte della Fondazione che controlla i beni degli ex Ds.
D’altra parte era stato lo stesso tesoriere del Pd, Carlo Castelli, a dire che entro la fine dell’anno il partito si sarebbe trasferito in San Donato. Ad acquisire la sede di via Rivani dovrebbe essere un costruttore bolognese e il trasferimento dovrebbe avvenire in autunno.
Il Pd di Bologna ieri non ha voluto o potuto confermare la notizia per ovvi motivi di riserbo ma dopo una lunga attesa il dado è tratto: la federazione del Partito Democratico traslocherà da via Rivani per trasferirsi alla casa del Popolo Leonildo Corazza al quartiere San Donato. L’operazione era bloccata da tempo perché per un gentleman agreement tra il partito e la Fondazione 2000, la cassaforte che controlla i beni degli ex Ds, e che detiene la proprietà della sede attuale del Pd, si era deciso di aspettare che ci fosse un acquirente disposto ad andare in affitto lì o a rilevare via Rivani.
L’operazione sembra essere andata a buon fine e dunque si può procedere con il trasferimento. Il riserbo di ieri in Federazione è legato al fatto che non ci sono ancora le firme nero su bianco ma ufficiosamente le cose sono andate a posto e questa volta la fiducia è massima. Ad acquisire la sede dovrebbe essere un noto gruppo delle costruzioni bolognese. D’altra parte era stato proprio il tesoriere Carlo Castelli a scrivere nero su bianco nella sua relazione di bilancio che «entro la fine dell’anno vogliamo trasferirci nella casa del popolo Corazza». Un auspicio che ora sta per diventare realtà.
L’idea poteva essere quella di spostare tutti gli scatoloni alla fine della Festa provinciale dell’Unità, dunque a metà settembre, anche se ora con la convocazione del congresso provinciale, i tempi di spostamento potrebbero essere oggetto di una ulteriore riflessione. Ma la decisione ormai è stata presa e dunque sarà la casa del popolo a diventare la sede del partito e del futuro segretario provinciale che sarà deciso ad ottobre. La casa del popolo è dedicata ad un militante partigiano morto a Mauthausen che fu costruita due anni dopo la fine della seconda Guerra mondiale in un terreno che era occupato da una stalla. Si trova tra via San Donato e via Andreini, vicino alla coop, non lontano dalla sala Sirenella, un posto simbolico per chi ha una lunga frequentazione con il partito, soprattutto per chi viene dalla storia del Pci-Pds-Ds.
Lo spostamento ha ragioni di carattere economico e ragioni di carattere più politico. Le prime sono le più semplici da capire: dopo l’eliminazione del finanziamento pubblico ai partiti e la riduzione del personale politico una sede come quella di via Rivani è troppo grande e anche troppo costosa per un partito nell’anno 2017. E poi c’è una ragione politica che ha a che fare con quella che l’ex segretario del Pd di Bologna, Raffaele Donini, chiamava la connessione sentimentale con la città.
Andare in via San Donato significa tornare in mezzo al popolo, soprattutto quel popolo che negli ultimi anni si è allontanato dal Partito Democratico che dopo la svolta renziana ha sempre di più cambiato la propria costituency e il proprio elettorato di riferimento. C’è anche da dire che il Pd ha dovuto subire negli ultimi mesi la scissione di chi a sinistra ha dato vita a Mdp, una separazione che qui forse in termini di volontari e militanti ha pesato più che altrove.
Via Rivani può essere un’ottima sede per un’azienda per- ché è logisticamente facile da raggiungere ma non può essere la sede di un partito che vuole essere popolare. Tempo fa il Pd aveva intavolato una trattativa per trasferirsi in una ex discoteca al quartiere Reno ma la trattativa alla fine non andò in porto. I tempi di via Barberia sembrano lontani anni luce ma la casa del Popolo può essere un nuovo inizio.