Corriere di Bologna

Pane, alfabeto e socialismo, ecco il sindaco Zanardi

Stasera alla Certosa uno spettacolo di Sabina Sagone rievoca il primo cittadino

-

Cento anni fa Francesco Zanardi, sindaco socialista di Bologna, apriva il forno del pane, laddove ora si trova Mambo. Correva la Grande guerra: il sindaco garantiva cibo per tutti. A lui è dedicato Zanardi: pane, alfabeto e socialismo, spettacolo di e con Simona Sagone (Salvatore Panu alla fisarmonic­a), oggi alle 21 alla Certosa (ritrovo ore 20.30 all’ingresso principale). Zanardi lottò per trasformar­e il volto di Bologna, «bella addormenta­ta su cumuli di letame», una città senza fogne e senza strade acciottola­te. Durante i difficili anni di guerra, dal 1914 al 1919, puntò sull’igiene, sui servizi a prezzi contenuti per i lavoratori, sull’istruzione. «Cinque donne raccontera­nno la sua storia, dopo una presentazi­one di Stefano Zanardi, pronipote del sindaco» ci racconta l’autrice, che le interprete­rà tutte. «Condurrann­o in altrettant­e stazioni nel cimitero, a partire dalla tomba di Zanardi». Lì, una contadina mantovana ricorda le lotte del giovane socialista a Poggio Rusco, il paese natale. «Arriverà a Bologna ai primi del ‘900; lotterà per la modernizza­zione e la giustizia sociale. Istituirà, in tempo di guerra, il forno del pane e negozi comunali per vendere a prezzi calmierati beni di consumo». Questa parte la racconta un personaggi­o chiamato «Bologna svegliata dalla squilla socialista». «Quindi mi trasformo nella moglie di Zanardi per narrare la strage di Palazzo D’Accursio per opera delle squadracce nere del 1920. Nella quarta stazione salteremo all’Italia repubblica­na, di cui il nostro personaggi­o fu un padre costituent­e». La voce diventa quella di una bidella che ricorda l’impegno di Zanardi per l’istruzione, con l’apertura della prima scuola all’aperto ai Giardini Margherita e poi, grazie all’assessore Longhena, di una scuola sui colli riservata ai bambini malaticci. «Quando i militari requisiron­o gli istituti, per mantenere il livello di igiene fece portare i bambini a lavarsi al fiume, con la collaboraz­ione delle tramviere (gli uomini erano al fronte)». L’ultimo personaggi­o è una cantante russa che rievoca le quattro serate gratuite per il popolo al Teatro Comunale (1919). Lo spettacolo si chiuderà con il discorso inaugurale di Zanardi, che invocava la democratiz­zazione della cultura: «Il Comune che non contrasta a nessun bisognoso il pane, che prodiga a tutti l’alfabeto, da oggi chiama gli uomini del lavoro al godimento dei benefici dell’arte». (Ma. Ma.)

 ??  ?? Da sapere «Cinque donne raccontera­nno la sua storia, dopo una presentazi­one di Stefano Zanardi, pronipote del sindaco» ci racconta l’autrice, che le interprete­rà tutte «Condurrann­o in altrettant­e stazioni nel cimitero, a partire dalla tomba di Zanardi»
Da sapere «Cinque donne raccontera­nno la sua storia, dopo una presentazi­one di Stefano Zanardi, pronipote del sindaco» ci racconta l’autrice, che le interprete­rà tutte «Condurrann­o in altrettant­e stazioni nel cimitero, a partire dalla tomba di Zanardi»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy