Se gli anziani scendono dall’autobus
Dopo il taglio delle agevolazioni crollano gli abbonamenti degli «over 65»
Due terzi degli over 65 hanno rinunciato al loro abbonamento annuale Tper tra il 2015 e il 2016: colpa delle nuove regole sull’Isee, che hanno abbassato la soglia per accedere alle tariffe agevolate per anziani. Gli abbonamento con tariffa over 65 sono così calati da 5.766 a 1.859 in un anno. È soprattutto legato a loro, dunque, il calo degli abbonamenti annuali in città, passati da 44.000 a 40.000. «Senza bus molti rischiano l’isolamento», avverte lo Spi-Cgil.
In un solo anno due terzi degli abbonamenti annuali Tper a tariffa agevolata per gli anziani (over 65) sono scomparsi. Volatilizzati, a causa dei nuovi criteri che regolano l’accesso ai prezzi ribassati: sono entrati in vigore con la legge regionale del novembre 2015, che ha quindi mostrato i suoi primi effetti durante il 2016 (in attesa dei dati di quest’anno) e che secondo quanto denuncia anche lo Spi-Cgil taglia fuori una larga fetta di chi accedeva allo sconto e non riesce più a farlo.
A finire sul banco degli imputati è soprattutto l’introduzione dell’obbligo di presentare la dichiarazione Isee del nucleo familiare, che non deve superare i 15.000 euro. È bastato questo limite, come conferma il sindacato dei pensionati, a ridurre drasticamente gli aventi diritto: secondo le statistiche del Comune nell’area urbana di Bologna si è passati dalle 5.766 tessere del 2015 alle 1.859 del 2016, con un calo ancora più drastico legato anche agli abbonamenti extraurbani che vengono integrati per l’area urbana (in questo caso il passaggio è stato da 2.408 card ad appena 261).
Guardando in un’ottica generale questa grave emorragia ha portato a una brusca riduzione del numero degli abbonati, che in totale (considerando sia gli urbani che gli extraurbani, oltre a tutte le tipologie disponibili) sono passati in provincia da 68.236 a 62.151, ovvero la frenata più brusca dell’ultimo decennio, durante il quale il numero di abbonamenti era stato in crescita o fondamentalmente stabile (con una lieve flessione però già nel passaggio dal 2014 al 2015). Nella sola area urbana delle Due Torri la tagliola sul dato generale ha prodotto una diminuzione da 44.000 a 40.000 abbonati, quasi tutti imputabili dunque agli anziani.
Ma per fare chiarezza è meglio spiegare il tipo di tariffe e di sconti di cui stiamo parlando. Sul sito di Tper è facilmente reperibile il prezzo di un abbonamento personale per l’area urbana, ovvero 300 euro, e una scontistica già considerata per chi ha meno di 27 anni (220 euro) e chi ne ha più di 70 (190 euro). I criteri fissati dalla Regione EmiliaRomagna fissano le agevolazioni per gli anziani partendo da un’età di 65 anni per gli uomini e di 64 anni per le donne, poi il vincolo dell’Isee per poter accedere al prezzo speciale di 147 euro. Per i soli residenti a Bologna, Palazzo d’ Accursio applica un’altra fascia agevolata per anziani e disabili con Isee non superiore ai 7.750 e le famiglie numerose con al- meno quattro figli e Isee non superiore agli 8.000 euro, permettendo di pagare per l’abbonamento annuale soltanto 80 euro.
«Secondo noi sarebbe necessario alzare il tetto Isee ad almeno 19.000-20.000 euro — spiega Valentino Minarelli che guida a Bologna i pensionati dello Spi-Cgil — visto che in quella fascia troviamo molti di coloro che a causa del limite a 15.000 non hanno avuto accesso allo sconto. In più riteniamo che sarebbe importante avere delle agevolazioni non solo per gli abbonamenti annuali ma anche per i mensili, perché spesso non è necessario avere una tessera che valga così tanto. Di segnalazioni e lamentele per queste situazioni ne stiamo registrando molte». Per Minarelli i problemi principali si hanno nei collegamenti con la provincia: «Costringendo persone anziane a continuare a usare la macchina, vanificando così anche tutti gli sforzi che si fanno per avere una mobilità più sostenibile. Inoltre c’è un tema sociale, perché quando sentiamo che degli anziani non andranno più a trovare degli amici non potendo usare spesso l’autobus rischiamo l’esclusione sociale di quelle persone».
La tematica rientra in un quadro che per Tper negli ultimi anni vede invece premiare gli sforzi fatti nell’aumentare la lotta ai passeggeri irregolari: gli utenti controllati a bordo sono passati dal milione e 200.000 del 2011 agli oltre 3 milioni e 200.000 del 2016. Gli effetti si sono notati per esempio nelle maggiori vendite di titoli di viaggio come i biglietti giornalieri, arrivati a fine 2016 a 8 milioni e 800.000, ma anche dei citypass giunti a quota 11 milioni e 700.0000. Il timore di essere controllati una volta a bordo sta comportando anche una graduale decrescita delle multe, certificando il successo delle campagne anti-evasione. I verbali staccati fino al maggio di quest’anno sono stati 84.000, in linea con i 159.000 totali avuti nello stesso periodo del 2016, che segnavano un netto calo rispetto ai 207.000 del 2015 e ai 230.000 dell’anno precedente.