MENO MUTUI PIÙ BENI E SERVIZI, SALGONO I PRESTITI NELLA VIA EMILIA
L’analisi Crif nei primi sei mesi del 2017: «Il dato è positivo per il credito alle famiglie»
Meno richieste in banca per comprare case, più prestiti personalizzati e per acquisti di beni. Una forbice divaricata più che nel resto d’Italia. Eccola la fotografia del potere d’acquisto in regione scattata nel primo semestre 2017 da Crif.
Meno richieste in banca per comprare case, più domande per acquisti di beni e per avere denaro a disposizione. Una forbice divaricata più che nel resto d’Italia. Eccola la fotografia del potere d’acquisto (e del benessere) in Emilia-Romagna scattata nel primo semestre 2017 dal Barometro Crif.
In questi sei mesi il numero di richieste di nuovi mutui e surroghe lungo la via Emilia è crollato del -10% rispetto allo stesso periodo del 2016, più che a livello nazionale, risultato essere pari a -5,7%. Una discesa in picchiata riconducibile, secondo il centro di calcolo bolognese, al progressivo ridimensionamento della rottamazione dei vecchi mutui. A Piacenza e Ravenna i cali più marcati, rispettivamente -16,9% e -15,9%, mentre Bologna ha lasciato sul campo un -11,6%. Scendono le domande e pure gli importi medi: le Due Torri si trovano questa volta in cima alla classifica con 139.452 euro, seguite da Modena (134.251 euro) e Forlì-Cesena (133.332 euro). A Ferrara il valore medio più contenuto: 103.198 euro.
Del tutto diverso l’andamento delle richieste di prestiti, che mostrano segno opposto a quelle di mutuo. Infatti da gennaio a giugno l’Emilia-Romagna ha fatto domanda di denaro per acquistare beni e servizi (dalle auto ai viaggi, passando per le spese mediche) più che rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+1%) e in totale controtendenza rispetto al resto del Paese, dove le pratiche compilate per garantirsi un po’ di liquidità sono scese delle 0,6%. Quel +1% segnato a livello regionale è però frutto di una media che vede da una parte Reggio Emilia guidare il ranking con un aumento del 6,3%, seguita da Modena (+5,3%), Parma (+4,2%) e Ravenna (+1,9%), e dall’altra le contrazioni di Forlì-Cesena (-2,9%), Rimini (-2,6%), Ferrara (-2,1%), Bologna (-1,9%) e Piacenza (-1%). Quest’ultima, con 6.869 euro richiesti, registra l’importo medio più consistente.
Anche per i prestiti personali le richieste sono state in crescita: del 5,3% rispetto allo stesso periodo del 2016, superiore anche all’incremento a livello nazionale (+4,0%). Rimini ha visto la crescita più consistente (+9,8%), seguita da Forlì-Cesena (+8,5%) e Ravenna (+8,2%). «Il primo semestre 2017 è stato complessivamente positivo per il credito alle famiglie, soprattutto per quanto riguarda gli importi medi richiesti», è l’analisi di Simone Capecchi, executive director di Crif.