Corriere di Bologna

C’era una volta a Granaglion­e, storie di una vita

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«D’ inverno portavamo, a carne, cioè come primo indumento, una grezza maglia di lana di pecora fatta in casa, ruvida e pungente che quando non pungeva più era ormai da lavare e, una volta lavata, tornava pungente come prima». È uno dei racconti di Iride Bertozzi Lenzi, finiti con filastrocc­he, poesie, preghiere e canzoni nel volume «A Granaglion­e si viveva così». Un mosaico, con anche un cd, che riporta alla luce la vita dell’Appennino bolognese ai tempi in cui in casa si viveva senza l’acqua. Il materiale, apparso anche sulla rivista «Nuèter», è stato raccolto dalla figlia Anna Luce Lenzi, fondatrice con il marito Eraldo Affinati della scuola di lingua italiana per stranieri Penny Wirton. Iride Bertozzi, scomparsa 3 anni fa, era nata a Granaglion­e, al confine con la Toscana. Si era poi spostata a Bologna solo per consentire ai figli di studiare. Lei che non era potuta andare oltre la quarta elementare che ma che era stata per tutta la vita lettrice insaziabil­e. Fra devozione religiosa e personaggi come Batistone o la Suor Geltrude, riaffioran­o ricordi di una memoria collettiva radicata in un territorio in cui i bimbi giocavano andando a «chiapare i grilli» e contro il mal di stomaco si usavano le radici di gramigna. Il libro verrà presentato domani alle 17 nei locali della Pro Loco di Granaglion­e. (P.D.D.)

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