Corriere di Bologna

Staveco, Merola stoppa De Francisci: rispetto E chiama Roma: «Parliamo dell’ex Maternità»

Il sindaco: «In quell’area c’è spazio, il procurator­e non conosce il quadro». A settembre summit al ministero

- Gianluca Rotondi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il sindaco Virginio Merola tenta di ricucire lo strappo con i magistrati, saliti sulle barricate dopo l’offerta di uno spazio a Làbas (sgomberato martedì) all’interno della Staveco, un’area indicata da tempo dall’avvocatura e dai vertici degli uffici giudiziari come destinazio­ne ideale per il futuro polo della giustizia. Ipotesi mai presa in consideraz­ione finora dal Comune, che anzi si era mostrato favorevole alla soluzione Stamoto indicata da Demanio e ministero (ma osteggiata dalle toghe), salvo poi congelarla.

Nella nota pubblicata ieri su Facebook il primo cittadino non risparmia però una stoccata al procurator­e generale Ignazio De Francisci che, in sostanza, l’aveva accusato di non avere una visione della città e di strizzare l’occhio ai centri sociali pur di racimolare qualche voto, mettendo in secondo piano le esigenze dell’amministra­zione della giustizia: «Uno sgarbo istituzion­ale». Un affondo di fronte a cui Merola chiede innanzitut­to un «rispetto dei ruoli che credo debba essere reciproco». «Il procurator­e generale, sul pur importante tema della giustizia, entra nel coro degli schieramen­ti a favore o contro senza adeguate informazio­ni», sottolinea Merola. Che prova comunque a tendere la mano, spiegando in buona sostanza che la collocazio­ne alla Staveco di Làbas e altre associazio­ni non precludere­bbe un’eventuale collocazio­ne degli uffici giudiziari. «L’ex Staveco — scrive il sindaco — ha destinazio­ni che per l’85% riguardano usi pubblici e quindi compatibil­i sia con residenze universita­rie che con gli uffici giudiziari. E se c’è questa destinazio­ne è per il lavoro che il sottoscrit­to, da assessore all’Urbanistic­a prima e da sindaco poi, ha portato avanti».

Insomma, alla Staveco c’è spazio per tutti: «Come si fa a pensare che un’area così grande, per metà destinata a parco e al collegamen­to con la collina di San Michele in Bosco, possa essere data tutta alle associazio­ni?», annota Merola, che però nel concreto non si sbilancia e rimanda la palla nel campo del ministero. Non c’è insomma quell’apertura sull’ipotesi Staveco, auspicata anche ieri dal presidente del Tribunale Francesco Caruso. «Signor procurator­e generale — dice ancora rivolto a De Francisci — è lo Stato che decide sui palazzi di Giustizia e il ministro Andrea Orlando mi ha garantito la massima attenzione su Bologna. Noi possiamo indicare aree compatibil­i e lo stiamo facendo. Al sindaco compete fare scelte nell’interesse generale senza pensare a quanti voti si possono perdere o guadagnare nell’immediato».

Merola rivendica «una politica che dia soluzioni ai conflitti urbani» e che «rispetto alle situazioni dei centri sociali non segue solo la strada degli sgomberi, ma anche quella dell’inclusione nell’ovvio rispetto della legalità». Poi risponde al presidente Caruso, che ieri gli ha chiesto di battere un colpo e schierarsi con i magistrati, senza ricorrere a «scelte estemporan­ee elusive dei problemi di breve periodo». Scrive il presidente Caruso: «Sarebbe utile e opportuno per ricompatta­re le istituzion­i cittadine che il sindaco, anziché tirarsene fuori, scegliesse di sostenere insieme a noi e in prima persona col ministero la soluzione dell’ex Maternità per poi ragionare con calma sulla sistemazio­ne definitiva degli uffici giudiziari con progetti seri, di grande respiro, come quelli che si ipotizzano per Staveco».

Il sindaco dedica a Caruso parole più distese e promette di fare pressing su Roma per arrivare a una soluzione. «A settembre proporrò un nuovo incontro con il ministero e prenderemo un orientamen­to definitivo, a cominciare dal periodo transitori­o come giustament­e il presidente sottolinea». Come noto c’è un contratto firmato dal Comune (cui è subentrato il ministero) con Romano Volta, già proprietar­io di Palazzo Pizzardi, per traslocare all’ex Maternità il polo penale. Una soluzione ponte, in attesa della Cittadella, che le toghe invocano a gran voce.

Caruso No a scelte estemporan­ee, il sindaco non può tirarsi fuori, si schieri con noi per l’ex Maternità e poi si valuti un progetto serio su Staveco

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Ipotesi Nell’area Staveco potrebbe trovare posto Làbas, sgomberato da via Orfeo
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Dopo l’offerta del sindaco a Làbas di uno spazio alla Staveco, avvocati e magistrati sono saliti sulle barricate. Il pg De Francisci sul Corriere di Bologna ha parlato di sgarbo e accusato Merola di preferire i centri sociali
Lo strappo Dopo l’offerta del sindaco a Làbas di uno spazio alla Staveco, avvocati e magistrati sono saliti sulle barricate. Il pg De Francisci sul Corriere di Bologna ha parlato di sgarbo e accusato Merola di preferire i centri sociali
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