Staveco, Merola stoppa De Francisci: rispetto E chiama Roma: «Parliamo dell’ex Maternità»
Il sindaco: «In quell’area c’è spazio, il procuratore non conosce il quadro». A settembre summit al ministero
Il sindaco Virginio Merola tenta di ricucire lo strappo con i magistrati, saliti sulle barricate dopo l’offerta di uno spazio a Làbas (sgomberato martedì) all’interno della Staveco, un’area indicata da tempo dall’avvocatura e dai vertici degli uffici giudiziari come destinazione ideale per il futuro polo della giustizia. Ipotesi mai presa in considerazione finora dal Comune, che anzi si era mostrato favorevole alla soluzione Stamoto indicata da Demanio e ministero (ma osteggiata dalle toghe), salvo poi congelarla.
Nella nota pubblicata ieri su Facebook il primo cittadino non risparmia però una stoccata al procuratore generale Ignazio De Francisci che, in sostanza, l’aveva accusato di non avere una visione della città e di strizzare l’occhio ai centri sociali pur di racimolare qualche voto, mettendo in secondo piano le esigenze dell’amministrazione della giustizia: «Uno sgarbo istituzionale». Un affondo di fronte a cui Merola chiede innanzitutto un «rispetto dei ruoli che credo debba essere reciproco». «Il procuratore generale, sul pur importante tema della giustizia, entra nel coro degli schieramenti a favore o contro senza adeguate informazioni», sottolinea Merola. Che prova comunque a tendere la mano, spiegando in buona sostanza che la collocazione alla Staveco di Làbas e altre associazioni non precluderebbe un’eventuale collocazione degli uffici giudiziari. «L’ex Staveco — scrive il sindaco — ha destinazioni che per l’85% riguardano usi pubblici e quindi compatibili sia con residenze universitarie che con gli uffici giudiziari. E se c’è questa destinazione è per il lavoro che il sottoscritto, da assessore all’Urbanistica prima e da sindaco poi, ha portato avanti».
Insomma, alla Staveco c’è spazio per tutti: «Come si fa a pensare che un’area così grande, per metà destinata a parco e al collegamento con la collina di San Michele in Bosco, possa essere data tutta alle associazioni?», annota Merola, che però nel concreto non si sbilancia e rimanda la palla nel campo del ministero. Non c’è insomma quell’apertura sull’ipotesi Staveco, auspicata anche ieri dal presidente del Tribunale Francesco Caruso. «Signor procuratore generale — dice ancora rivolto a De Francisci — è lo Stato che decide sui palazzi di Giustizia e il ministro Andrea Orlando mi ha garantito la massima attenzione su Bologna. Noi possiamo indicare aree compatibili e lo stiamo facendo. Al sindaco compete fare scelte nell’interesse generale senza pensare a quanti voti si possono perdere o guadagnare nell’immediato».
Merola rivendica «una politica che dia soluzioni ai conflitti urbani» e che «rispetto alle situazioni dei centri sociali non segue solo la strada degli sgomberi, ma anche quella dell’inclusione nell’ovvio rispetto della legalità». Poi risponde al presidente Caruso, che ieri gli ha chiesto di battere un colpo e schierarsi con i magistrati, senza ricorrere a «scelte estemporanee elusive dei problemi di breve periodo». Scrive il presidente Caruso: «Sarebbe utile e opportuno per ricompattare le istituzioni cittadine che il sindaco, anziché tirarsene fuori, scegliesse di sostenere insieme a noi e in prima persona col ministero la soluzione dell’ex Maternità per poi ragionare con calma sulla sistemazione definitiva degli uffici giudiziari con progetti seri, di grande respiro, come quelli che si ipotizzano per Staveco».
Il sindaco dedica a Caruso parole più distese e promette di fare pressing su Roma per arrivare a una soluzione. «A settembre proporrò un nuovo incontro con il ministero e prenderemo un orientamento definitivo, a cominciare dal periodo transitorio come giustamente il presidente sottolinea». Come noto c’è un contratto firmato dal Comune (cui è subentrato il ministero) con Romano Volta, già proprietario di Palazzo Pizzardi, per traslocare all’ex Maternità il polo penale. Una soluzione ponte, in attesa della Cittadella, che le toghe invocano a gran voce.
Caruso No a scelte estemporanee, il sindaco non può tirarsi fuori, si schieri con noi per l’ex Maternità e poi si valuti un progetto serio su Staveco