Corriere di Bologna

La guerra tra Hera e San Lazzaro ora si combatte davanti al giudice

La multiutili­ty chiede 660.000 euro, il Comune dice no. Udienza a dicembre

- Beppe Persichell­a © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il contenzios­o riguarda il mancato pagamento delle due fatture del 2015

Il caso più emblematic­o di conflittua­lità tra società partecipat­e ed enti locali, finito ora davanti a un giudice, è quello tra Hera e il Comune di San Lazzaro guidato da Isabella Conti. Proprio la sindaca, in una recente intervista al

aveva ricordato la vicenda che riguarda i rendiconti dei rifiuti per il triennio 2013-15, sollecitan­do così la reazione dell’assessore di Bologna al Welfare Luca Rizzo Nervo, in corsa per la segreteria del Pd, che ha detto: «Non possiamo subire le politiche delle nostre partecipat­e». Un’inversione di tendenza da parte degli amministra­tori che devono evitare, come invece questa storia insegna, che i problemi vengano alla fine risolti in un’aula di giustizia.

Tutto inizia quando due anni fa i Comuni dell’area metropolit­ana ottengono i costi effettivi sostenuti da Hera nel 2013 e nel 2014 e alcuni scoprono di aver pagato più del dovuto. Nel caso di San Lazzaro la cifra in eccesso ammonta a 1.270.000 euro. A quel punto la sindaca decide di chiamare in causa Anac e Antitrust e di bloccare il pagamento per il 2015, temendo che anche la quota richiesta per quell’anno fosse stata calcolata seguendo le stime degli anni precedenti, rivelatesi per San Lazzaro sovradimen­sionate. Solo a quel punto si muove la politica e tramite Atersir, l’agenzia territoria­le composta dai sindaci, le stime per il 2016 vengono riparametr­ate. Ma il braccio di ferro tra Hera e San Lazzaro nel frattempo prende un’altra strada.

A fine 2016 la multiutili­ty ha chiesto un decreto ingiuntivo per il pagamento delle due fatture del 2015 pari a 660.000 euro (più interessi) di fronte al quale, all’inizio del 2017, il Comune si è opposto. La causa è entrata nel vivo a luglio e a dicembre è prevista una seconda udienza. Il Comune, difeso dall’avvocato Benedetto Graziosi, insiste su due punti: il contratto con Hera scaduto nel 2011 (da allora vige una proroga di fatto) e l'illegittim­ità del Pef, la previsione di spesa in particolar modo per quel contestato triennio.

Hera ha chiesto la provvisori­a esecuzione del decreto ingiuntivo, ma il giudice in una recente ordinanza del 20 luglio scorso l’ha ritenuta «inopportun­a» per la «complessit­à» di tutte le questioni emerse. E nello stesso dispositiv­o, ha anche rigettato la chiamata in causa di Atersir, sempre da parte della multiutili­ty. La causa proseguirà a settembre con le memorie delle parti, che diventeran­no poi argomento di discussion­e nella seconda udienza fissata il prossimo 14 dicembre.

Il lungo braccio di ferro tra l’amministra­zione comunale di San Lazzaro e viale Berti Pichat oltre a questo contenzios­o legale ha portato anche la giunta della sindaca a scrivere un bando autonomo per i rifiuti, nell’attesa che Atersir pubblichi quello che interesser­à tutta l’area metropolit­ana.

Il nodo

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All’attacco Hera ha chiesto un decreto ingiuntivo contro il Comune di San Lazzaro

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