L’autorità politica ha rinunciato al proprio ruolo e si affida a Twitter
Mi voglio solo concentrare sulla frase che, giustamente, ne ha fornito il titolo, cioè che l’Amministrazione comunale non può accettare passivamente le decisioni prese dalle società consorziate. Niente di più giusto perché è l’autorità politica che ne ha la responsabilità di guida. Mi sono però chiesto perché ciò avvenga non solo a Bologna ma quasi ovunque in Italia. La mia risposta è semplice: questo accade perché l’autorità politica ha rinunciato al proprio ruolo, privandosi delle competenze necessarie per interloquire con autorità e autorevolezza nei confronti delle imprese dedicate a fornire servizi pubblici. Un difetto sotto certi aspetti antico ma che ha raggiunto negli ultimi tempi un ruolo di prassi naturale e indiscussa. Non è stato sempre così: ricordo quante discussioni, riunioni e convegni venivano organizzati dai Comuni, dalle Province e dalle Regioni per confrontare con esperti (a volte anche con inesperti) le strategie da seguire nelle politiche economiche, sociali e urbanistiche. Tutto questo complesso (e spesso noioso) processo non solo sottolineava il ruolo di responsabilità politica degli eletti, ma affinava anche le loro conoscenze e la loro capacità di regolare la vita delle strutture dedicate alla prestazione di servizi alla collettività.
Se ora ciò non accade e se viene messo in ridicolo ogni elaborato rapporto volto ad approfondire questi problemi non è, nella maggioranza dei casi, frutto di abuso ma la conseguenza della rinuncia degli eletti ad esercitare il ruolo per cui sono stati eletti.
Si preferisce gestire con Twitter e non con la complessità delle direttive frutto di discussioni nell’ambito del mondo politico e in un confronto continuativo con l’intera comunità e con le stesse società concessionarie. Credo che sia doveroso ripetere che non è un problema specifico di Bologna ma che riguarda tutto il nostro Paese. Anzi, se mi guardo intorno, siamo relativamente privilegiati ad avere a che fare con Hera e Tper che hanno almeno ricambiato la forse eccessiva autonomia di cui hanno goduto con una gestione che ha portato alla nostra comunità frutti ben più positivi rispetto a quanto le cronache riferiscono sia avvenuto in altre situazioni.
Non è un problema specifico di Bologna, ma riguarda tutto il Paese