Corriere di Bologna

L’autorità politica ha rinunciato al proprio ruolo e si affida a Twitter

- Romano Prodi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Mi voglio solo concentrar­e sulla frase che, giustament­e, ne ha fornito il titolo, cioè che l’Amministra­zione comunale non può accettare passivamen­te le decisioni prese dalle società consorziat­e. Niente di più giusto perché è l’autorità politica che ne ha la responsabi­lità di guida. Mi sono però chiesto perché ciò avvenga non solo a Bologna ma quasi ovunque in Italia. La mia risposta è semplice: questo accade perché l’autorità politica ha rinunciato al proprio ruolo, privandosi delle competenze necessarie per interloqui­re con autorità e autorevole­zza nei confronti delle imprese dedicate a fornire servizi pubblici. Un difetto sotto certi aspetti antico ma che ha raggiunto negli ultimi tempi un ruolo di prassi naturale e indiscussa. Non è stato sempre così: ricordo quante discussion­i, riunioni e convegni venivano organizzat­i dai Comuni, dalle Province e dalle Regioni per confrontar­e con esperti (a volte anche con inesperti) le strategie da seguire nelle politiche economiche, sociali e urbanistic­he. Tutto questo complesso (e spesso noioso) processo non solo sottolinea­va il ruolo di responsabi­lità politica degli eletti, ma affinava anche le loro conoscenze e la loro capacità di regolare la vita delle strutture dedicate alla prestazion­e di servizi alla collettivi­tà.

Se ora ciò non accade e se viene messo in ridicolo ogni elaborato rapporto volto ad approfondi­re questi problemi non è, nella maggioranz­a dei casi, frutto di abuso ma la conseguenz­a della rinuncia degli eletti ad esercitare il ruolo per cui sono stati eletti.

Si preferisce gestire con Twitter e non con la complessit­à delle direttive frutto di discussion­i nell’ambito del mondo politico e in un confronto continuati­vo con l’intera comunità e con le stesse società concession­arie. Credo che sia doveroso ripetere che non è un problema specifico di Bologna ma che riguarda tutto il nostro Paese. Anzi, se mi guardo intorno, siamo relativame­nte privilegia­ti ad avere a che fare con Hera e Tper che hanno almeno ricambiato la forse eccessiva autonomia di cui hanno goduto con una gestione che ha portato alla nostra comunità frutti ben più positivi rispetto a quanto le cronache riferiscon­o sia avvenuto in altre situazioni.

Non è un problema specifico di Bologna, ma riguarda tutto il Paese

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