Corriere di Bologna

Bologna già sotto processo

Rossoblù umiliati dal Cittadella: 0-3 Addio alla Coppa, fischi del pubblico

- Fernando Pellerano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

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Partiti col piede invertito, altro che giusto. Pronti via e i rossoblù incassano l’ennesima sconfitta interna, pesantissi­ma: 0-3 col Cittadella. Dove eravamo rimasti? Ecco, siamo sempre lì: squadra senza personalit­à, idee, cattiveria, capace di squagliars­i alla prima difficoltà. L’espulsione dopo 4’ di Verdi non può giustifica­re questo tracollo. E poi i tifosi si chiedono perché mezza Italia prende in giro il glorioso squadrone che etc etc. Figure così solo da noi.

Il Bologna quindi sprofonda in modo vergognoso nella prima partita ufficiale della stagione, dominato in lungo e in largo dalla squadra veneta, compagine di serie B che esce dal Dall’Ara fra gli applausi. Al contrario della bordata di fischi che sommerge i rossoblù, e poi la terna arbitrale capitanata da un non eccezional­e signor Abisso di Palermo, ma a cui non si può imputare l’indimentic­abile scivolone rossoblù. Donadoni ha sbagliato tutto e in corsa, con tutta la partita da giocare in 10’, non ha cambiato quasi nulla, non ha inventato niente. Anzi. La squadra andando avanti è peggiorata. Tecnicamen­te e mentalment­e.

Non si capisce come abbia ora della scelta, tra oggi e domani Rodrigo Palacio farà sapere dove giocherà la prossima annata. Se deciderà di sbarcare a Casteldebo­le lo farà soprattutt­o per Roberto Donadoni, che a quel punto potrà veramente gonfiare il petto, perché per l’attaccante argentino non sarà stato facile voltare le spalle alle tentazioni Gasperini e Genoa. Inutile nascondere quanto Donadoni ci conti, per lui Palacio è sempre stato la prima scelta, ma nel caso in cui l’argentino imboccasse una strada diversa, l’allenatore rossoblù ha fatto capire che al Bologna servirebbe un attaccante con le sue caratteris­tiche: una seconda punta (o anche trequartis­ta) che possa giocare alle spalle di Destro, nel 4-2-3-1. Certo, anche in attesa del ritorno di Falletti. Donadoni ha bisogno di un attaccante che giochi e non che stia a guardare. Una prima punta giovane non serve, sarebbe una scelta illogica sia dal punto di vista tattico che societario. Sì, anche più dell’acquisto di Palacio, che almeno ha addosso qualità, intelligen­za e anche potuto schierare una coppia centrale così impreparat­a: nell’ultima settimana le prestazion­i dei due nuovi arrivi erano già state ampiamente insufficie­nti ed era quasi tangibile la momentanea difficoltà. I due si conoscono a malapena, forse non era il caso impiegarli insieme in un match ufficiale. Problemi anche a metà campo. Davanti c’è poco da dire: privo del suo giocatore migliore il reparto lasciato a Destro non è esistito.

Non è l’inferiorit­à numerica a spiegare tutto: il Bologna dovrebbe essere di categoria superiore. Dovrebbe. Il naufragio è generale e in società dovranno tenerne conto. Sempre che non ritenga, come l’anno scorso, che la nuova squadra è più forte della precedente. Donadoni al momento non si lamenta. Dice che bisogna fare tesoro di questa giornata storta finita fra i fischi dei tifosi che pure durante i 90’ hanno incitato concedendo­si giusto un «meri- tiamo di più» e un «fuori le p..».

Cronaca di un incubo. Prima palla gol del Cittadella dopo 20” su errore di Gonzalez, ma Schettini a porta vuota non trova la palla spostata da Nagy. Dopo un minuto Mirante blocca staffilata del numero 7. Poi l’espulsione di Verdi (severa, ma ci può stare) che colpisce con un gomito Pezzi (che poi uscirà): fuori il trequartis­ta che se ne va dal Dall’Ara col braccio al collo. Il Bologna si perde anche col 4-4-1. Colpetto di testa di Destro e al 20’ gol di Kouame che brucia Gonzalez: 1-0. Bologna in bambola. Ammonito Masina. Contestato Torosidis. Quindi il 2-0 di Pasa col giallo del guardaline­e che sbandiera il fuorigioco, ma Abisso convalida per un tocco di Pulgar, pare. E allo arriva scadere il terzo

Il nome nuovo Da Pescara è rimbalzato a Bologna il nome di Ahmad Benali, un trequartis­ta che piace anche alla Sampdoria di Gianpaolo che rinuncerà a Schick Il tecnico Ci deve servire da insegnamen­to, dobbiamo essere più bravi a gestire l’inferiorit­à numerica

gol di Litteri in mezzo a una difesa a farfalle. Due cambi nella ripresa, si passa al 3-5-1, ma nulla cambia se non che il Cittadella non affonda e il Bologna non va mai vicino al gol della bandiera, molto stracciata. Poi il commento di Donadoni.

«Ci deve servire da insegnamen­to. L’espulsione dopo 4’ non deve accadere (espulsione un po’ troppo rapida), poi una serie di circostanz­e ci hanno complicato la gara, ma dobbiamo essere più bravi nel gestire l’inferiorit­à numerica». Parole poco differenti quelle del ds Bigon, «non voglio commentare l’espulsione, ci sarà da soffrire, ma fino ad oggi non ho visto un brutto Bologna. Ora il Torino cercheremo di rispondere a questo segnale negativo». C’è una settimana di tempo per raddrizzar­e la barca. Per la cronaca, nessuno ha chiesto scusa, perlomeno ai tifosi.

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