GEMELLI RUGGERI «NUOVAMENTE INSIEME»
Luciano Manzalini ed Eraldo Turra (il duo comico bolognese reso famoso agli inizi degli anni 80 dal Gran Pavese Varietà), ogni tanto, come stasera a Casola Valsenio, si riuniscono. «Attraverso i numeri che facevamo, emergono sensazioni passate»
A volte ritornano insieme. I Gemelli Ruggeri, Luciano Manzalini ed Eraldo Turra, duo comico bolognese reso famoso agli inizi degli anni ’80 dal Gran Pavese Varietà, in realtà non si sono mai sciolti. Semplicemente hanno preso strade diverse, ma ogni tanto si riuniscono. Ci racconta il magro segaligno della coppia, Luciano Manzalini, un signore come tanti, che nasconde in sé un poetico clown lunare: «Di solito quando ci riuniamo facciano sketch del vecchio repertorio, oppure ognuno presenta le nuove cose che sta facendo singolarmente». Stasera alle 21 saranno in piazza Sasdelli a Casola Valsenio, accompagnati dagli Skas con musica a cappella, balletti dance, personaggi improbabili e proiezioni di vecchi spezzoni inediti da trasmissioni televisive. «Non abbiamo mai litigato. Succede che dopo 20-30 anni ti esaurisci, e il nostro duo si è formato 35 anni fa. Le cose che fino al giorno prima ti univano, all’improvviso non ti uniscono più. Ma quando ci ritroviamo, ci divertiamo molto. Attraverso i numeri che facevamo, emergono sensazioni passate, ritorna un po’ dell’entusiasmo di quegli anni».
Era la fine dei ’70: «Venni a studiare chimica a Bologna. Conobbi Paolo Scotti (poi manager di molti spettacoli comici, ndr): giocavamo insieme a calcio nella Pancho Villa ed eravamo appassionati di teatro. Andammo a vedere una performance al quartiere Mazzini. In quella c’era Eraldo: ci invitò a partecipare a un seminario e tutto iniziò».
Erano gli anni del Centro Teatrale Roselle e della Banda Roselle. Scotti, Turra, Manzalini e Susanna Marsigli fondarono il Teatro Tro, che si caratterizzò subito per spettacoli carichi d’ironia. «Aprimmo con Roberto Cimetta l’Itc Teatro di San Lazzaro. Conoscemmo Patrizio Roversi e Syusy Blady e fummo coinvolti nel Gran Pavese...».
Era la loro ironia anche una reazione alla cappa ideologica di quegli anni? «Noi partimmo con la fisicità del “terzo teatro” e con il teatro di strada, ma sempre in modo divertito. Nel-
l’ironia mi ritrovo anche oggi, nonostante i periodi bui attraversati. Ed Eraldo è stato l’unico sulle cui spalle ho pianto in un momento doloroso della mia vita». Chi oggi va a vedere i Gemelli se è giovane forse scoprirà qualcosa, se ha qualche anno in più ritroverà gli anni ’80. Per esempio Kroda, «la parodia di un certo Est o di un nostro modo di pensare il socialismo reale». Al Biografilm Festival abbiamo visto i Ruggeri in Nobili bugie, con Giannini e la Cardinale: sarà distribuito in autunno. L’anno prossimo saranno impegnati in un docufilm sul conte Mattei, quello che concepì Rocchetta Mattei.