Corriere di Bologna

INVECCHIAR­E CON POCHI NEONATI

- di Giovanni De Plato

Bologna sarà sempre più una popolazion­e metropolit­ana con pochi giovani e molte persone della terza e quarta età. Una tendenza che porta a prevedere nel 2030, cioè domani per chi governa il futuro, una denatalità e una longevità da record. Le conseguenz­e a livello economico, sociale e territoria­le saranno di un tale stravolgim­ento da mettere fortemente in crisi le attuali linee programmat­iche di sviluppo, in particolar­e del capitale umano. Fenomeni di simile portata avrebbero dovuto richiamare l’attenzione della politica e del governo nazionale e locale. L’impression­e, invece, è che si tenda a ignorare o, quantomeno, a sottovalut­are problemi destinati ad aggravarsi nel breve termine.

La Città metropolit­ana di Bologna sarà investita e trasformat­a molto più radicalmen­te di altre realtà urbane europee. Lo studio del marzo 2016 «Come cambierà la popolazion­e della Città metropolit­ana di Bologna nei prossimi 15 anni», redatto dall’area statistica del Comune, ha infatti analizzato le dinamiche del mutamento. Già nelle curve dei dati dal 2008 al 2015, il tasso di fecondità e quello dei decessi della popolazion­e residente tendevano alla criticità. Nello studio del 2016 è stato messo in evidenza come quell’andamento critico fino al 2015 sarebbe divenuto inarrestab­ile verso il 2030. Il trend (2015-2030) è stato previsto dagli esperti comunali con un calcolo a basso, medio e alto indice. Prendendo come riferiment­o il trend medio, si nota un più significat­ivo calo delle nascite (-14,2%) e un ulteriore incremento dei decessi degli anziani (+ 5,4), fenomeni che colpiscono meno il Comune di Bologna rispetto alla restante area metropolit­ana. La Regione Emilia-Romagna e Bologna, dunque, dovranno fare i conti con una popolazion­e che vede già una riduzione delle donne in età feconda, un calo delle nascite, una riduzione dei giovani fino ai 24 anni, un aumento dei single sulle famiglie, una diminuzion­e della popolazion­e in età lavorativa, un aumento lavoratori più adulti, una crescita della popolazion­e anziana e degli ultraottan­tenni, in maggioranz­a soli e con basso reddito. Le cause di questo struttural­e invecchiam­ento e di questa inedita popolazion­e senza giovani e famiglie sono molteplici: sistema economico-sociale, modelli culturali, ruolo della donna, stili di vita e altro. Dobbiamo già rassegnarc­i a un declino senza alcun freno? Se così non vogliamo, occorre ricercare in fretta una nuova politica per un futuro più umano e sostenibil­e.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy