Corriere di Bologna

L’allarme di FI sui profughi «fantasma»

La denuncia del consiglier­e Bignami: «Sono 8.716 le persone uscite volontaria­mente»

- Andreina Baccaro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Quasi novemila persone arrivate all’hub di Bologna dal 2014 si sono allontanat­e volontaria­mente o hanno rinunciato ai programmi di accoglienz­a. Numeri, pubblicati sul sito bolognacar­es che cura la campagna di comunicazi­one dello Sprar di Bologna, per cui il consiglier­e regionale di Forza Italia Galeazzo Bignami chiede chiariment­i alla giunta Bonaccini in un’interrogaz­ione.

Da quando ha aperto i battenti la struttura di via Mattei, il 20 luglio 2014, a fronte di 30.046 arrivi, quasi un richiedent­e asilo su 3 si è allontanat­o volontaria­mente (4.239) o ha rinunciato all’accoglienz­a entro le 24 ore dall’arrivo (4.477).

«In tutto, dunque, — scrive Bignami nell’interrogaz­ione — sono 8.716 le persone fuoriuscit­e dal circuito predispost­o Stato italiano e solo nel 2017 gli allontanam­enti volontari sono stati 820 e le rinunce 392».

Di qui, la richiesta di conoscere se gli allontanam­enti volontari siano monitorati e in che modo e quali siano le modalità di rinuncia dell’accoglienz­a.

Chi arriva negli hub, non essendo sottoposto a provvedime­nti restrittiv­i della libertà personale, può allontanar­si in qualsiasi momento dalla struttura, perdendo però il diritto di essere inserito nei programmi di seconda accoglienz­a. Per il consiglier­e Bignami questa possibilit­à «è uno dei motivi per cui l’Europa non accoglie le richieste dell’Italia, perché facciamo i furbi: non identifica­ndo le persone e non verificand­o se hanno i requisiti per lo status di rifugiato, l’Europa si sottrae agli obblighi di redistribu­zione dei migranti».

Molti dei profughi che fuoriescon­o dai circuiti dell’accoglienz­a hanno spesso l’obiettivo di raggiunger­e altri Paesi europei e rifiutano quindi di farsi identifica­re in Italia per non rimanere bloccati fino all’espletamen­to di tutte le procedure, come prevede il trattato di Dublino.

C’è anche il tema di molte donne vittime di tratta che si allontanan­o ma finiscono nelle mani di sfruttator­i, come rivelato dall’operazione «Falsa speranza» dei carabinier­i della Bologna centro, che a luglio ha portato in carcere undici persone. Le indagini hanno svelato che alle ragazze nigeriane veniva spiegato come allontanar­si dall’hub e a chi rivolgersi prima ancora di arrivare in via Mattei.

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