L’allarme di FI sui profughi «fantasma»
La denuncia del consigliere Bignami: «Sono 8.716 le persone uscite volontariamente»
Quasi novemila persone arrivate all’hub di Bologna dal 2014 si sono allontanate volontariamente o hanno rinunciato ai programmi di accoglienza. Numeri, pubblicati sul sito bolognacares che cura la campagna di comunicazione dello Sprar di Bologna, per cui il consigliere regionale di Forza Italia Galeazzo Bignami chiede chiarimenti alla giunta Bonaccini in un’interrogazione.
Da quando ha aperto i battenti la struttura di via Mattei, il 20 luglio 2014, a fronte di 30.046 arrivi, quasi un richiedente asilo su 3 si è allontanato volontariamente (4.239) o ha rinunciato all’accoglienza entro le 24 ore dall’arrivo (4.477).
«In tutto, dunque, — scrive Bignami nell’interrogazione — sono 8.716 le persone fuoriuscite dal circuito predisposto Stato italiano e solo nel 2017 gli allontanamenti volontari sono stati 820 e le rinunce 392».
Di qui, la richiesta di conoscere se gli allontanamenti volontari siano monitorati e in che modo e quali siano le modalità di rinuncia dell’accoglienza.
Chi arriva negli hub, non essendo sottoposto a provvedimenti restrittivi della libertà personale, può allontanarsi in qualsiasi momento dalla struttura, perdendo però il diritto di essere inserito nei programmi di seconda accoglienza. Per il consigliere Bignami questa possibilità «è uno dei motivi per cui l’Europa non accoglie le richieste dell’Italia, perché facciamo i furbi: non identificando le persone e non verificando se hanno i requisiti per lo status di rifugiato, l’Europa si sottrae agli obblighi di redistribuzione dei migranti».
Molti dei profughi che fuoriescono dai circuiti dell’accoglienza hanno spesso l’obiettivo di raggiungere altri Paesi europei e rifiutano quindi di farsi identificare in Italia per non rimanere bloccati fino all’espletamento di tutte le procedure, come prevede il trattato di Dublino.
C’è anche il tema di molte donne vittime di tratta che si allontanano ma finiscono nelle mani di sfruttatori, come rivelato dall’operazione «Falsa speranza» dei carabinieri della Bologna centro, che a luglio ha portato in carcere undici persone. Le indagini hanno svelato che alle ragazze nigeriane veniva spiegato come allontanarsi dall’hub e a chi rivolgersi prima ancora di arrivare in via Mattei.