Da Aradori a Slaughter, con l’asso Gentile Si raduna la Virtus che sogna in grande
Nessuno lo dice apertamente ma la Virtus Segafredo che si raduna oggi alle 18 alla palestra Porelli è l’argomento cestistico dell’anno e — per diversi motivi — uno dei club accreditati di una stagione sorprendente. Il volto di Alessandro Gentile sovrastante la polo bianconera, l’approdo di Pietro Aradori, il successivo doppio colpo americano, Oliver Lafayette e Marcus Slaughter, due giocatori esperti a livello di Eurolega, funzionali e di qualità: basta mettere in fila le foto dell’estate per scrivere parole d’elogio su una Virtus che da quindici anni non godeva di tale interesse, ambizione e grandeur.
La prudenza consiglia pure di attendere i primi vagiti, senza costruire sogni solo sulla carta. Probabilmente il vuoto lasciato nella posizione di ala forte andrà colmato, ma prima la proprietà lascerà cullare al suo staff il sogno di potercela fare benone anche così. L’attesa sul numero quattro è figlia del tentativo di non chiudere del tutto le porte al pacchetto di reduci della promozione: un rischio, è evidente. Ci sono però le risorse per aprire un paracadute, fosse necessario. Nel frattempo, Alessandro Ramagli avrà l’occasione di testare le alternative del suo gruppo, dovendo immaginare un impiego all around (leggi: anche vicino a canestro) per Ale Gentile e Aradori e dunque avendo creato un roster funzionale a queste esigenze.
Accantonato il braccio di ferro d’inizio estate, stravinto da Massimo Zanetti, al lavoro arriva una Virtus consapevole di avere gli occhi addosso ma anche il sostegno totale del suo pubblico. Domani verrà presentata la campagna abbonamenti, a squadra sostanzialmente completata: un bel modo di iniziare, senza aver risparmiato le risorse per il progetto sportivo e chiedendo ora ai tifosi il supporto necessario a corroborarlo.
Che Virtus vedrà la gente? Lafayette, terzo innesto estivo, viene a mettere ordine nel gioco: serviva un playmaker di personalità, con un pedigree sufficiente a gestire un roster variegato e buona dose di qualità difensive e tiro da fuori. Obiettivo centrato. Slaughter, l’ultimo arrivo (non sarà in città oggi, ma raggiungerà il prima possibile i compagni), inserisce le sue abilità funzionali a un roster che lo vedrà agire da cinque e da quattro, grazie all’esperienza di livello europeo maturata nelle ultime otto stagioni. Spaventati da cifre bassine alcuni tifosi hanno storto il naso, ma l’ex Real Madrid è uno che quando c’era da produrre non ha mai tradito. Alla Virtus gli verrà chiesto di fare da supporto alle prime punte, lui potrà consentire a Lawson di evitare troppi minuti da numero quattro (che non sono il suo pane). Dov’è l’inghippo? Lafayette e Slaughter è da tempo che non giocano 30 minuti, arrivano in un roster dove l’ideale sarebbe ne giocassero 25, ma se qualcosa va storto dovranno farsi carico di compiti maggiori. Lawson e Umeh ne saranno il supporto.
C’è poi il pacchetto italiano, sul quale le più alte preoccupazioni arrivano dall’impatto con la serie A (alta serie A, nei piani del club) di Ndoja e soprattutto Rosselli, decisivi per la promozione. Atletismo, tenuta, desideri d’essere ancora in prima fila sono le trappole, sulla gestione delle quali Ramagli si gioca parte della sua stagione. Certo, farlo in una Virtus così bella, colma d’entusiasmo e amata, dev’essere impagabile. @DLabanti