Buskers, l’invasione pacifica
Parte oggi da Mantova il festival degli artisti di strada. Domani a Comacchio e il 19 nella città estense. Novità: città ospite New York e un focus dedicato a performer «non udenti»
Al suo trentesimo anno, il Ferrara Buskers Festival ha pensato di provare a riannodare i fili della propria storia. Nata nel 1987 da un’intuizione del direttore artistico Stefano Bottoni, sostenuto all’epoca da Lucio Dalla, tra i primi a credere a quello che sembrava un progetto velleitario e appena abbozzato. A differenza degli anni passati, infatti, la festa dei musicisti di strada avrà come ospite d’onore non uno Stato ma la città di New York. Proprio quella che in qualche modo ispirò Bottoni, che ha compiuto nei mesi scorsi un viaggio nella Grande Mela alla ricerca di buskers americani, non rinunciando alla tentazione di esibirsi con la sua chitarra in Washington Square Park, dove i musicisti di strada tengono le loro performance. Dei 20 gruppi invitati, 4 provengono così da New York, ma da oggi al 27 agosto arriveranno altri mille artisti da una trentina di Paesi. Anche quest’anno, prima di arrivare nelle piazze e nelle strade di Ferrara, il festival avrà un prologo in altre tre città, il 17 agosto a Mantova, il 18 a Comacchio e il 21 a Lugo di Romagna. «Ma in futuro — anticipa Bottoni — la versione in tour potrebbe anche divenire più lunga, per raccogliere maggiori risorse». Tra le novità di una manifestazione che si è ormai consolidata ma, ricorda Bottoni, «solo dopo aver dovuto scalare montagne russe molto alte, anche con grande ingenuità», ci sarà anche l’esibizione per la prima volta dei migliori artisti sordi italiani. Protagonisti di Buskers Deaf, progetto nato dalla collaborazione con l’Aidus (Associazione per l’Inclusione di Udenti e Sordi) che porterà a Ferrara otto artisti tra clown, prestigiatori, maestri di comicità, ballerini e mimi. L’idea, nata dall’artista Maurizio Scarpa, intende mostrare al mondo udente una differente forma di espressione e dare la possibilità ad altri artisti sordi, che ancora non avevano trovato il coraggio di farlo, di mettersi in gioco.
Tra gli ospiti non mancheranno i più votati dal pubblico nell’edizione dell’anno scorso, i No Funny Stuff, «jug band italoamericana che riporta nel passato i successi pop-rock moderni grazie a strumenti autocostruiti. Un altro ritorno sarà anche quello dei Gunshot, gruppo già noto che arriva dalla Francia con il suo “Rock’n’Drôle”, rock e divertimento. Italiani sono invece gli Streetlovers, vincitori del contest “Vota il tuo busker preferito” per gli artisti accreditati, con pezzi che spaziano dal soul al pop, dal country al blues. Da Fuerteventura, nelle Isole Canarie, arriverà l’energia della Familia Flotante, pronta a conquistare il pubblico con canzoni cantate in spagnolo, italiano, inglese, portoghese e francese. Ritmi africani della cultura griot sono quelli del gruppo Africa Djembe Kaloba, che porta in giro concerti e stage di percussioni, canto e danza. Nel mazzo anche tradizioni musicali arcaiche come quella sudafricana ‘Maskandi’, recuperata dalla tradizione zulu da Qadasi & Maqhinga con le loro chitarre acustiche. Tra gli strumenti insoliti, la tuba-machine autocostruita della band di New Orleans Frog & Henry, che incarna lo spirito delle formazioni americane degli anni 20 e 30. E poi The Red Boot Band, sempre vestiti di rosso, nero e oro, con una fusione fra ritmi klezmer, melodie jazz e suoni tratti dai giochi per computer. È un ensemble invece autoctono, formatosi proprio durante il festival e al Conservatorio di Ferrara, l’Adoc Quartet, gruppo di giovani musicisti di formazione classica che renderanno omaggio alla loro città. Fra le iniziative collaterali anche la mostra, nel Chiostro di San Paolo, «Bruce Springsteen and the E Street Band», omaggio a The Boss che nel lontano 1988 si era esibito come busker a Copenaghen. Il 26 agosto, dalle 15,30 a mezzanotte, carnettisti e disegnatori da tutta Italia si cimenteranno poi nell’arte del disegno dal vero, tra vie popolate di musicisti e pubblico, per raccontare l’atmosfera del festival. La sera dello stesso giorno infine, alle 20 nel cortile del Castello Estense, serata in versi con il poeta Matteo Fantuzzi che presenterà la sua raccolta di poesie La stazione di Bologna, edita da Feltrinelli. Versi mescolati ai fogli dei quotidiani che riportarono la strage del 2 agosto 1980.