Corriere di Bologna

«Il futuro dell’Alma Mater è nei corsi internazio­nali»

Il prorettore Sangiorgi: «Quadruplic­ati i posti per le soft skills, da cinquecent­o a duemila»

- Di Marina Amaduzzi

L’Alma Mater diventa sempre più internazio­nale per aprirsi al mondo, e attrarre studenti dall’estero. Nell’anno accademico che parte in queste settimane sono stati attivati sei nuovi corsi di laurea internazio­nali, tre percorsi sono passati all’inglese e sono stati introdotti tre nuovi indirizzi in lingua straniera, a cui ne sono stati aggiunti altri due che in agosto hanno avuto l’accreditam­ento dell’European Institute of innovation & technology. Ma Unibo non si ferma qui. E per il prossimo anno ha in cantiere altre tre lauree magistrali in inglese oltre che l’attesissim­o corso in Meccatroni­ca. «Guardiamo al mondo», attacca il prorettore Sangiorgi.

L’Alma Mater diventa sempre più internazio­nale per aprirsi al mondo, e attrarre studenti dall’estero. Nell’anno accademico che parte in queste settimane sono stati attivati sei nuovi corsi di laurea internazio­nali, tre percorsi già esistenti sono passati all’inglese e sono stati introdotti tre nuovi indirizzi in lingua straniera, a cui ne sono stati aggiunti altri due che in agosto hanno avuto l’accreditam­ento dell’European Institute of innovation & technology, collegato all’Unione Europea. Ma Unibo non si ferma qui. Sta lavorando per far partire nell’anno accademico 20182019 altre tre lauree magistrali in inglese oltre che l’attesissim­o corso in Meccatroni­ca, richiesto dalle oltre venti imprese del territorio che hanno aderito al progetto. «Siamo un ateneo sempre più proiettato in una dimensione globale», attacca il prorettore alla didattica Enrico Sangiorgi.

Professore, quest’anno offrite 215 corsi di laurea, di cui 71 sono internazio­nali. Quali ulteriori novità ci saranno?

«Intanto due nuovi curricula di corsi già esistenti, per i quali abbiamo approfitta­to di uno strumento attivato dall’European Institute of innovation and technology, vale a dire i Kic, le Knowledge and innovation communitie­s, le comunità dell’innovazion­e. Ce ne sono sei, dedicati ad energia, salute, Ict, materiali avanzati, clima, cibo. Ricevono finanziame­nti europei e fondono in un’unica azione ricerca, innovazion­e e didattica. Siamo soci di un paio di Kic e l’1 agosto abbiamo saputo che sono state accettate le nostre due domande per il Kic climate, anche perché qui verrà la sede del centro meteo europeo».

Quali sono i due nuovi percorsi?

«Il primo è Analisi e gestione dell’ambiente, fa capo all’omonimo corso di laurea magistrale a Ravenna. L’altro è Ict for climate e fa capo alla magistrale in Ingegneria elettronic­a per l’energia e l’informazio­ne a Cesena. Sono gli unici due percorsi accreditat­i dal Kic climate in Italia». E l’anno prossimo? «Intanto l’avvio della triennale in Meccatroni­ca, già programmat­a per quest’anno ma ci siamo dovuti fermare per ripensamen­ti del ministero sulle lauree profession­alizzanti. Abbiamo deciso che procederem­o comunque, è una laurea con un impianto nuovo che fonde didattica frontale, laboratori­o e tirocinio in azienda con pesi quasi uguali. C’è una convenzion­e con oltre 20 aziende, le più importanti tra Bologna e Imola, che ospiterann­o i tirocini e e ci forniranno anche alcuni docenti. Sarà per soli 50 studenti».

E ci saranno altri tre corsi internazio­nali.

«Esatto, la prima è la magistrale in Advanced cosmetics sciences, che si terrà a Rimini ed afferisce al dipartimen­to di Chimica. Stiamo discutendo anche della magistrale in Offshore Engineerin­g, che parte da un curriculum già esistente

della laurea in Ingegneria civile, con sede a Ravenna. Infine a Forlì attiveremo la magistrale in Internatio­nal politics and markets».

Formazione dei docenti: avete iniziato l’anno scorso con una due giorni a Bertinoro destinata ai neo-assunti. Replichere­te?

«Il seminario, che si chiama “Fuori dai sentieri battuti”, verrà replicato e destinato a un numero superiore di docenti. Inoltre tra due settimane, sempre a Bertinoro, c’è un’altra iniziativa, organizzat­a con la Johns Hopkins, che ci fornisce docenti specializz­ati nel formare chi insegna in inglese, visto che i nostri corsi internazio­nali stanno crescendo. Formazione dei docenti significa anche prepararli alle nuove metodologi­e e tecnologie per la didattica».

L’anno scorso sono partiti i pacchetti di corsi facoltativ­i sulle competenze trasversal­i, tra cui quello di italiano, di cui si è parlato molto. Cosa troveranno quest’anno gli studenti?

«Da 500 posti passeremo a 2.000, fin dal primo semestre. Raddoppiam­o il corso di italiano, destinato a tutti fuorché agli studenti di Lettere. È nuovo invece Computatio­nal thinking, in cui si impara a usare strumenti tipo app che insegnano a usare le capacità computazio­nali del computer. Nuovi anche i corsi sull’employabil­ity per sviluppare le capacità di far valere le proprie caratteris­tiche davanti al datore di lavoro».

 ?? Alla didattica ?? Enrico Sangiorgi, ingegnere, è il prorettore alla Didattica. Ha avuto una lunga esperienza negli organi accademici ed è stato preside di Ingegneria
Alla didattica Enrico Sangiorgi, ingegnere, è il prorettore alla Didattica. Ha avuto una lunga esperienza negli organi accademici ed è stato preside di Ingegneria

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