Corriere di Bologna

Zero impianti, il grido d’allarme dell’atletica made in Bo

L’attacco del presidente Fidal: «In città non si possono tenere gare. Dal Comune solo chiacchier­e»

- Alessandro Mossini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

C’è un’atletica italiana in crisi — nessuna medaglia all’ultima Olimpiade e negli ultimi due Mondiali — e c’è un’atletica bolognese in crisi di impianti. È l’ennesimo grido di dolore quello lanciato dai vertici della Fidal regionale e cittadina sulla situazione della città: dai sei impianti pienamente utilizzabi­li e omologati del 1990 (Stadio, Antistadio, Arcoveggio, Baumann, Cavina e l’indoor del PalaDozza) si è passati a un solo impianto totalmente utilizzabi­le, il Baumann, peraltro senza omologazio­ne Fidal. «Al momento in città non si possono tenere gare di atletica — attacca il presidente regionale Fidal Marco Benati — a fatica ci si allena. L’unica realtà in Emilia-Romagna in cui non si è andati oltre le chiacchier­e è Bologna». Dal Golden Gala 1990 al nulla odierno, mentre in altre città, compresa Imola, si rifanno impianti ottenendo l’ok federale. Una situazione che provoca l’attacco frontale del delegato cittadino Fidal Massimilia­no Nerozzi: «O manca la volontà, o manca la capacità. Il Comune è correo di questa situazione, con questa e con le precedenti amministra­zioni sorde rispetto alle nostre richieste. Il 7 aprile ho espresso all’assessore allo Sport Lepore la disponibil­ità un’intera pratica sportiva alla vicenda dello stadio, usandolo come alibi. Per interventi su altri impianti non si può andare alle calende greche per sapere se Saputo e Fenucci intendono usare o meno l’Antistadio». Il tema Dall’Ara è centrale: la pista è danneggiat­a e la Fidal lamenta il mancato ripristino dei danni da parte del Bologna, come da convenzion­e con il Comune, sottolinea­ndo andamento analogo e mancato rispetto della convenzion­e anche per la pista del PalaDozza nella gestione Fortitudo. Sullo stadio, critiche anche ai lavori di restyling che hanno tolto l’anello sotterrane­o e a quelli estivi, «dato che — spiega Nerozzi — per avere un locale tecnico per il Var hanno anche tirato su un muro in uno spogliatoi­o dell’Aquadela. Il Comune lo sa?». Una situazione generale quasi esasperata che ha portato alla dura presa di posizione dei vertici Fidal.

La giunta ci dica cosa vuole fare e non condizioni un’intera pratica sportiva alla vicenda dello stadio, usandolo come alibi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy