Corriere di Bologna

Vaccini e scuole, c’è il nodo piccoli nidi

Per la Regione i controlli toccano al Comune. Ma Palazzo d’Accursio non è d’accordo

- Claudia Balbi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La corsa alle vaccinazio­ni obbligator­ie mette il turbo sotto le Due Torri. Anche nelle scuole e nei servizi educativi per l’infanzia dell’Emilia-Romagna infatti da ieri si è sbloccata la possibilit­à di trasmetter­e gli elenchi degli iscritti direttamen­te alle Asl. Una soluzione nata per snellire l’iter di verifica dei requisiti imposti dalla nuova legge nazionale sui vaccini, riducendo i tempi ed evitando un appesantim­ento burocratic­o alle famiglie e all’amministra­zione.

La decisione è stata presa ieri dal Garante della privacy che con provvedime­nto urgente ha risposto all’esigenza manifestat­a da numerosi uffici scolastici italiani: «In consideraz­ione dell’esigenza segnalata e dell’imminente avvio dell’anno scolastico» si legge nel provvedime­nto pubblicato sul sito del Garante. In pratica, spiega ancora il documento: «le scuole — sia quelle pubbliche, sia quelle private — ei servizi educativi per l’infanzia possono trasmetter­e l’elenco degli iscritti alle aziende sanitarie territoria­lmente competenti. Tali elenchi potranno essere usati per l’attività di verifica delle singole posizioni e per l’avvio delle procedure previste (ad esempio la convocazio­ne dei genitori), nonché per la pianificaz­ione delle attività necessarie a mettere a disposizio­ne dei genitori la documentaz­ione prevista dal decreto».

Un nuovo tassello di fronte al quale il Comune si è messo all’opera per comunicare ai genitori degli iscritti ai nidi e alle materne entro lunedì prossimo nel dettaglio le procedure aggiornate di raccolta e consegna delle documentaz­ioni richieste. Tutto ciò varrà per gli asili nido, le materne e le scuole secondarie, come detto più volte, resta però da sciogliere il nodo dei cosìdetti servizi ricreativi, come i Pge, piccoli gruppi educativi, e i babyparkin­g.

Anch’essi infatti sono sottoposti alla norma regionale sui vaccini, come spiega la responsabi­le del Servizio prevenzion­e collettiva e sanità pubblica della Regione EmiliaRoma­gna, Adriana Giannini: «Chi svolge un servizio ricreativo è comunque chiamato a rispettare la normativa, in particolar­e l’obbligo fissato dalla legge regionale 119 all’articolo 6 comma 2, cioè quello del possesso dei requisiti vaccinali per l’accesso».

Una volta capito che saranno i gestori privati a dover accertare, con la raccolta di autodichia­razioni sul rispetto degli obblighi vaccinali e successiva­mente con la raccolta dell’attestato di avvenuta vaccinazio­ne (a partire dal 10 marzo 2018), i requisiti dei bambini che usufruisco­no delle loro attività, resta da capire chi vigilerà sul loro operato. Anche su questo punto Giannini non ha dubbi e risponde: «Visto che le attività ricreative hanno l’obbligo di inviare una certificaz­ione di inizio attività al Comune, come specificat­o anche dalla legge regionale all’articolo 9, è il Comune che può disporre dei controlli a campione di idoneità per l’utilizzo dei servizi, fatto salvo il compito di vigilanza sugli aspetti più generali di tipo igienico sanitario che rimane in capo all’Asl». Insomma un controllo potrebbe arrivare dal Comune, questo perché ogni volta che un Pge o un baby parking apre è tenuto a segnalarlo al Palazzo d’Accursio tramite «segnalazio­ne certificat­a di inizio attività». Ma da Palazzo D’Accursio rispondono che non è ancora definito chi debba fare i controlli e che per ora il compito del Comune è solo quello di verificare i requisiti di funzioname­nto delle realtà ricreative.

Rimanendo in ambito scolastico, ieri è stato presentato dall’assessore alla scuola, Marilena Pillati, l’open day di presentazi­one dell’offerta formativa per le scuole della città metropolit­ana, che si terrà il 5 settembre, dalle 10 alle 16 e 30 a Palazzo Re Enzo. «Cosa abbiamo in comune», è questo il nome della vetrina di attività che gli operatori del settore, 60 in tutto, 20 in più dell’anno scorso, proporrann­o a insegnanti ed educatori attività da far svolgere ai propri studenti. Novità dell’edizione 2017 sarà la possibilit­à per le maestre di confrontar­si con l’offerta pensata per i progetti di alternanza scuola-lavoro

L’open day Presentate le attività da far svolgere fuori dall’aula. Sessanta operatori, venti in più

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