Il «Mutti» a Papou per il progetto «L’interprete»
Oggi a Venezia il premio di 18 mila euro con il quale il giovane potrà realizzare il suo film
Il Premio Mutti - AMM, dedicato a cineasti migranti attivi in Italia, in ricordo del bolognese Gianandrea Mutti, collaboratore della casa di distribuzione Bim scomparso nel 2008, viene assegnato oggi alla Mostra di Venezia. Alla sua nona edizione, il riconoscimento andrà oggi alle 14,30, nello Spazio Incontri dell’Hotel Excelsior del Lido, al regista Hleb Papou, nato in Bielorussia nel 1991 e in Italia dal 2003. Riceverà 18 mila euro per tradurre in film il suo progetto L’interprete. Il suo cinema, dichiara, «si propone di raccontare in modo onesto, leale e realistico, le seconde generazioni, persone nate o cresciute in Italia da genitori immigrati, con la loro voglia di autorealizzarsi e autorappresentarsi». Il suo progetto è incentrato su una giovane ragazza nata in Italia da una famiglia nigeriana. Una ragazza che collabora con la polizia, come interprete di lingua Igbo, e che un giorno si trova a dover operare una scelta che cambierà il destino di un’altra donna, un’immigrata africana accusata di omicidio: tradurre correttamente un’intercettazione telefonica, e di fatto condannare la donna, o tacere sui contenuti di quella telefonata? «Per me integrazione — continua il regista — significa poter farsi strada nella società e nelle sue contraddizioni indipendentemente dalle proprie origini e dal colore della pelle, andando fino in fondo. Senza paura». Il Premio Mutti – Archivio Memorie Migranti prevede anche, quest’anno, un Premio alla Creatività, del valore di 2 mila euro, assegnato al progetto di documentario Salmon di Seyed Ali Jenaban, regista di origini iraniane. Prodotto dalla bolognese Articolture, il film racconta la storia di 3 donne che si dedicano ad aiutare i bambini di strada a Teheran e Babol, città del nord dell’Iran. Si occupano di minorenni con problemi, di rifugiati afgani e delle loro famiglie, impegnandosi nel tentativo di fornire loro un’istruzione ma anche i documenti d’identità. «Con questo film voglio mostrare la durezza della vita di queste persone — dice il regista — ma anche la dolcezza delle attiviste e dei bambini di cui si prendono cura». Nel corso della premiazione di oggi, Marco Alessi della Dugong Films, presenterà un progetto di educazione all’immagine rivolto a un gruppo di minori stranieri non accompagnati residenti a Siracusa, che mira a stimolare lo sguardo sulla realtà utilizzando in modo più consapevole lo strumento che ognuno di loro ha in tasca, lo smartphone.