Congresso pd, Renzi: basta liti
Rizzo Nervo si candida. L’ex premier conquista i volontari ma litiga con la contestatrice
«Odio i litigi perché impediscono le discussioni». Il segretario del Pd Matteo Renzi, pur senza entrare nello specifico del congresso di Bologna, manda un avviso ai naviganti. E intanto, come anticipato dal Corriere di Bologna, l’assessore Luca Rizzo Nervo si è candidato a segretario Pd e ha annunciato le dimissioni dalla giunta che saranno operative dal prossimo 2 ottobre. «Serve una svolta, il partito si è troppo rinchiuso. Il prossimo sindaco lo decidono le primarie e io sono per l’elezione diretta del sindaco metropolitano» dice il neo-candidato.
«Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo», scriveva Lev Tolstoj. C’è da dire che ieri a vedere tutto il gruppo dirigente al gran completo davanti al segretario nazionale Matteo Renzi al Parco Nord, quella del Pd bolognese sembrava una famiglia felice. Ma era come al pranzo della domenica, quando si cerca di salvare le apparenze anche se ci sono delle divisioni e delle difficoltà: tre sedie vicine per i tre candidati a segretario del Pd di Bologna Francesco Critelli (area Orlando), Luca Rizzo Nervo e Piergiorgio Licciardello (entrambi renziani). Tutti e tre vicini, tutti e tre con la camicia bianca come Renzi e sorridenti.
Il più renziano di tutti a dire la verità ieri sembrava il segretario in carica Critelli, che aprendo il comizio ha ringraziato Renzi per essere venuto alla Festa dell’Unità di Bologna e ha ribadito con forza che ora il partito deve restare unito in vista della sfida delle elezioni politiche e che quando un segretario vince un congresso «con milioni di voti» poi non si discute più. Per la verità l’ex premier ha preso 1 milione e 200.000 voti, tanti per carità, ma il plurale usato dal segretario ieri era un po’ esagerato. Renzi era naturalmente informato sulle dinamiche del congresso di Bologna e anche delle critiche avanzate dalla base renziana ai dirigenti dem vicini a lui, che sono divisi su tre candidature diverse. Nessuno immaginava che entrasse nella carne viva del congresso ma, per la verità, un po’ a sorpresa ha deciso di rispondere a una domanda che toccava molto da vicino il tema. «Dai una svegliata ai territori? Dormono beatamente», gli ha scritto un militante del pubblico. Pronta la risposta, che vale naturalmente anche per il congresso bolognese: «I territori — ha detto Renzi — dipendono da ciascuno di noi, capisco che non sia semplice. Una delle frasi più belle che ho letto questa estate è stata: “Odio i litigi perché impediscono le discussioni”». Il ragazzo è sveglio e non c’è bisogno di andare a chiedere interpretazioni delle sue parole, chi doveva capire ha probabilmente capito. In prima fila oltre ai tre candidati tutto il gruppo dirigente del partito capitanato dal sindaco Virginio Merola, dal governatore Stefano Bonaccini e dal segretario regionale, Paolo Calvano. Finito il giorno di festa, nonostante i molti pompieri in campo, comincerà la corsa vera e propria. E nessuno sa come finirà e quali conseguenze politiche produrrà. E non sono pochi, soprattutto quelli che per cultura politica non sono abituati ai congressi veri, a temere che quella del Pd di Bologna diventi una famiglia infelice e che la storia di questa famiglia disgraziata sia tutta da raccontare.
Ai Castelli, il ristorante della Festa dove Renzi ha mangiato un piatto di tortelloni al ragù, si respirava proprio questo clima tra i volontari. «Basta litigare», raccontavano mentre erano impegnati a servire 400 ospiti, tra dirigenti e semplici militanti. Tra i più disponibili a parlare di congresso, il bilancino pende per il renziano Rizzo Nervo. «Sono delusa da Critelli. Nel partito tira una brutta aria e noi volontari siamo stati lasciati soli», le parole dell’anziana iscritta Anna Marina Pallotti di Crespellano. «Non mi piace il dibattito attuale, questo clima inasprisce i rapporti umani. A Bologna serve un cambiamento — spiega Tamara Battistini — che può passare da Rizzo Nervo». Guglielmo Cappelli arriva al Parco Nord dalla Valsamoggia ed è pronto a rivotare il segretario uscente: «Lo conosco da tempo, mi sta bene. Meno questa discussione, è un brutto andare». Ci sono gli indecisi, come Emilio Lucchini, che da anni non rinnova la tessera. In vista del congresso è però pronto a rifarla. Ai Castelli nelle vesti di volontario c’è anche il presidente dell’Auser Secondo Cavallari, pure lui per Rizzo Nervo. Come Massimo Pelizzeri, di Anzola dell’Emilia. A differenza degli altri, pone una questione legata alle mozioni nazionali. «Io sono renziano e Critelli non lo è. Quindi non posso votare — dice — chi non crede in Renzi».
La corrente vicina al segretario nazionale, com’è noto, esprimerà due candidature. Oltre a Rizzo Nervo, c’è già in campo anche la candidatura di Piergiorgio Licciardello. Ma non è da escludere che alla fine ci siano quattro contendenti per la segreteria. Un gruppo di giovani orlandiani in disaccordo con la gestione di Critelli, guidato dal segretario del Pd di Pianoro Marco Zuffi, è pronto a esprimere una sua candidatura. Il nome potrebbe essere quello dello stesso Zuffi o dell’ex consigliere comunale di Sala Bolognese, Massimiliano Vignoli.
I territori dipendono da ciascuno di noi, capisco che non sia semplice Una delle frasi più belle che ho letto questa estate è stata “Odio i litigi perché impediscono le discussioni” Potrebbe arrivare da Pianoro un nuovo candidato di area Orlando