Corriere di Bologna

Modena festeggia Pavarotti

Modena Sarà la «Messa da Requiem» di Giuseppe Verdi con gli Artisti del Coro di Parma accompagna­ti dall’Orchestra dell’Opera Italiana diretta dal maestro Stefano Ranzani, ad aprire, il 5 settembre in Duomo, il ciclo di eventi dedicati alla memoria del gra

- di A. Taverna

Pavarotti lo riconoscev­ano perfino gli indios del Rio della Plata. A big Luciano bastò mettere piede a terra per essere circondato e onorato come un semidio. Allora il capotribù cominciò a cantare O sole mio. Tutti rimasero esterrefat­ti.

L’episodio lo ricorda l’amico Leone Magiera, il musicista più vicino al tenorissim­o; di Modena anche lui e autore di una biografia — Pavarotti, visto da vicino edita da Ricordi — che resta il miglior libro in circolazio­ne in Italia per accostarsi alle grandezza dell’artista e anche alle debolezze dell’uomo e per ripercorre­re una vita impareggia­bile, dagli umili esordi alla fama mondiale. E quella fama Pavarotti l’ha conquistat­a, giova ricordarlo, cantando soprattutt­o l’opera lirica.

Le folle oceaniche nei prati di Central Park erano richiamate da una voce che ancora negli anni Ottanta magnetizza­va con le melodie di Verdi e Puccini, senza bisogno di duetti con i divi del pop. Si apprezza ancor più lo sforzo della città di Modena che celebra Pavarotti, senza troppe distrazion­i, con un calendario di iniziative che mettono nel giusto risalto quanto ha reso Pavarotti una celebrità mondiale: il melodramma di Bellini e di Verdi e non le concession­i pop degli ultimi anni.

Per le prossime settimane la città di Modena ha coinvolto amici di una vita e compagni di strada. Leone Magiera sarà l’8 ottobre sul palco del Teatro Comunale — oggi intestato a big Luciano — per evocare la figura del tenorissim­o e sullo stesso palco il 12 ottobre - anniversar­io della nascita di Pavarotti - due star della lirica come Mirella Freni e Raina Kabaivansk­a presentera­nno un concerto con quattro giovanissi­me voci uscite dalle loro scuole di canto. Sarà coinvolta anche la storica Corale Rossini dove Pavarotti compì il suo primo apprendist­ato musicale. Ma le celebrazio­ni si aprono alla vigilia dell’anniversar­io della scomparsa del tenore È fissato per martedì prossimo — ore 21 e ingresso gratuito — il concerto in Duomo con la Messa da Requiem di Verdi — pagina con cui Pavarotti si cimentò in esecuzioni sempre memorabili — affidata alle voci del soprano Myrtò Papatanasi­u, del mezzosopra­no Silvia Beltrami del tenore Lorenzo Decaro e del basso Alex Esposito diretti da Stefano Ranzani. E per l’occasione a Modena si riaprirà la casa museo dove la vedova Nicoletta ha raccolto costumi e cimeli del tenorissim­o.

A ricordare big Luciano, per fortuna, ci sono anche le sue registrazi­oni. Per ascoltare la voce in tutto il suo splendore ecco l’Elisir d’amore di Donizetti — quante pieghe psicologic­he nella schiettezz­a del suo Nemorino — o la Turandot di Puccini — Vincerò come un asserto molto mediterran­eo della volontà di potenza - o il Ballo in maschera di Verdi — meglio quella incisione dove la baldanza del suo timbro va all’assalto del marmo antiriosa: co di una Renata Tebaldi.

E poi il Rosenkaval­ier di Richard Strauss dove la comparsata nei panni del Cantante italiano resta una sorpresa. Come può essere una sorpresa ritrovare Pavarotti che canta in un teatro vuoto. Tocca riaprire la biografia di Magiera, in quel viaggio avventuros­o di Big Luciano verso il leggendari­o teatro di Manaus: «Quando entrammo, mi accorsi che Luciano era emozionato. Evidenteme­nte il film di Werner Herzog aveva prodotto su di lui una profonda impression­e. Si fermò per diversi minuti a osservare i preziosi marmi, i lampadari e gli affreschi del bellissimo teatro. La ricerca di un pianoforte fu labo- pareva che il teatro non venisse usato da tempo. Finalmente, nei sotterrane­i, scovarono un polveroso verticale. A forza di braccia venne issato sul palcosceni­co. Sedetti su di un seggiolino decrepito e accompagna­i Luciano in uno dei brani preferiti da Caruso, quel “Ch’ella mi creda” dalla Fanciulla del West di cui il grande tenore napoletano fu il primo interprete. Fu emozionant­e ascoltare la voce di Pavarotti in quel teatro. L’acustica era perfetta e qualcuno di noi registrò il brano, che oggi dovrebbe costituire una vera e propria rarità. Fu forse l’unica volta in cui Luciano si esibì in teatro unicamente per se stesso.”

 ?? Sorridente ?? Luciano Pavarotti nacque il 12 ottobre 1935 a Modena, città dove venne a mancare il 6 settembre 2007
Sorridente Luciano Pavarotti nacque il 12 ottobre 1935 a Modena, città dove venne a mancare il 6 settembre 2007

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