Rizzo Nervo ufficializza la sua corsa «Voglio un partito più aperto e civico»
Il 2 ottobre l’addio alla giunta: «Elezione diretta del sindaco metropolitano. E basta funzionariato»
«Mi candido alla segreteria del Pd di Bologna perché c’è bisogno di una svolta e rispettando lo statuto del mio partito lascio la giunta: le dimissioni da assessore comunale, che prendo con grande sofferenza, saranno operative dal prossimo 2 ottobre». Luca Rizzo Nervo, come anticipato due giorni fa dal Corriere di Bologna, ha deciso di rompere gli indugi e si candida a guidare i Democratici di Bologna aprendo lo scenario, senza precedenti, di un congresso vero. Dovesse farcela sarebbe il primo segretario della storia di Bologna che non proviene dalla storia del Pci-Pds-Ds.
Perché ha deciso di correre al congresso? E in che cosa si concretizza la svolta di cui parla?
«Credo che sia necessario ricostruire una comunità politica, perché ultimamente si sono considerati i compagni di partito spesso come avversari se non come nemici e questo ha prodotto uno straordinario aumento del correntismo. Il Pd rischia oggi di essere un arcipelago di gruppi identitari e non il polo del buonsenso auspicato da Matteo Renzi. Io voglio provare a unire le differenze e per questo chiederò a tutti quelli che mi sosterranno di uscire o di sciogliere le correnti locali a cui appartengono».
Quale sarà la sua linea politica se diventerà segretario del partito?
«Se vinco apro un cantiere per rifare il centrosinistra. Non penso alla vecchia tavolata dei partiti del centrosinistra ma a qualcosa di nuovo, il Pd deve essere il baricentro di un grande progetto civico di centrosinistra. Bisogna essere operativi per praticare l’unità, non bisogna solo dichiararla. Per questo, a chi ha usato toni irrisori per descrivere il fatto che la mia candidatura sia appoggiata da diverse aree del partito, rispondo che per me la pluralità è un valore».
Fino ad oggi lei non si è prodotto in particolari attacchi, ma qual è secondo lei la principale responsabilità politica del segretario uscente Francesco Critelli?
«Io penso che il Partito democratico per essere un partito utile debba essere molto più presente e molto visibile nella società e debba essere maggiormente al fianco degli amministratori. Questa è una cosa che mi hanno detto molti sindaci, anche quelli che non voteranno per me. Il Pd si è rinchiuso e non ha promosso abbastanza cultura politica. Se sarò eletto mi occuperò giorno per giorno del partito e di dare supporto e strumenti agli amministratori locali. Il mio slogan potrebbe essere: sono il Pd e risolvo problemi».
Esempi?
«Non si può prendere una decisione come quella sul Passante di mezzo senza convocare una direzione del partito. Quando la gente protesta contro l’immigrazione bisogna mettersi lì e spiegare».
Ci fa un altro esempio di come il partito guida del sistema politico bolognese può incidere sull’agenda politica?
«Io sono favorevole all’elezione diretta del sindaco della Città metropolitana. Abolirò il funzionariato politico a tempo indeterminato all’interno del partito».
Qualcuno non la sostiene perché pensa che la sua operazione guardi anche al 2021, alla successione del sindaco Virginio Merola, e che sia un’operazione per favorire la candidatura a sindaco di Matteo Lepore, anche lui assessore.
«Come ha risposto il diretto interessato il problema è fare in modo che esista il Partito democratico nel 2021. Lo dico chiaro e tondo: il candidato sindaco di Bologna del 2021 sarà scelto attraverso le primarie e credo che nella compagine che mi appoggia ci siano diversi possibili candidati».
Se vince nominerà anche un vicesegretario?
«Sì e sarà espressione dei territori della provincia».
Quando si dimetterà da assessore della giunta Merola?
«Rispetterò lo statuto e quindi le mie dimissioni saranno operative nel giorno in cui verrà ufficializzata la mia candidatura a segretario Pd: il prossimo due ottobre».
Non è che se perde torna a fare l’assessore della giunta Merola?
«In quel caso quello che farò si vedrà dopo».
Tra chi mi sostiene molti nomi validi per candidarsi nel 2021, faremo le primarie Se rifarò l’assessore qualora perdessi? Quello che farò in quel caso si vedrà dopo