I conti della sicurezza «Ma il Comune ci ha lasciato soli»
«Noi non abbiamo paura. La politica sì. Anche se racconta il contrario. Ma siamo noi organizzatori a pagare il prezzo della sicurezza. Organizzare un grande evento di cultura dopo le disposizioni del Viminale costa di più. E affrontarle da soli è difficile. Il Comune di Bologna non ci ha aiutato economicamente in nessun modo». Non usa mezze parole la direttrice artistica del Radio Bruno Estate, Clarissa Martinelli, che ricorda come nelle precedenti tappe del Radio Bruno Estate le amministrazioni li abbiano aiutati: «Al di là del personale della polizia municipale impiegato durante il concerto, non ci ha dato alcun contributo economico per l’allestimento dei sistemi di sicurezza aggiuntivi. Mentre gli altri Comuni in cui ha fatto tappa il Radio Bruno Estate ci hanno dato una mano». Così Brescia, a Cesenatico, a Mantova e a Modena. Ma non sotto le Due Torri. «Nonostante un evento del genere sia un valore aggiunto per la città». Il giro di vite voluto dal Viminale e dopo l’attentato di Barcellona, con la circolare Gabrielli, capo della polizia, inevitabilmente si ripercuote sulle città e sui piccoli Comuni perché le disposizioni vanno rispettate «ma non tutti gli organizzatori hanno le spalle forti e sponsor come noi. Nei piccoli Comuni per esempio alcuni eventi da quando esiste la circolare Gabrielli sono stati annullati. Sarà sempre più difficile organizzare qualcosa di grande. È una folle burocrazia che ci limita profondamente». Le conseguenze non si traducono solo in termini di costi, ma anche nei numeri: «Quando abbiamo montato i maxi schermi in piazza Roma e in piazza Grande per il concerto di Vasco Rossi in tanti sono rimasti fuori e si sono lamentati con noi che non abbiamo responsabilità. Anche stasera in piazza Maggiore gli spettatori potranno essere la metà rispetto agli altri anni».